Bali ci era rimasta nel cuore nel 2006, quando avevo scelto a caso la destinazione del nostro viaggio di nozze: un posto che non conoscevo, il primo viaggio lungo della mia vita, un luogo che non ho mai dimenticato negli anni per la sua bellezza e la sua gente.
Abbiamo volato a novembre con Turkish via Istanbul: forse la miglior compagnia con cui io abbia mai viaggiato (Emirates no, non l’ho ancora provata :D). Voli perfetti, tanti gadget soprattutto per i bambini, non mi soffermo sul cibo perché devo ancora digerire i noodle della colazione…
Quello che tutti mi chiedono, balinesi compresi, è “come ho trovato Bali dopo tutti questi anni”. L’ho trovata ovviamente CAMBIATA. Meno bella? No. Molto più turistica? Assolutamente si.
Bali è e rimane il mio posto del cuore, con i suoi templi, la sua natura e la sua gente. Si è persa un po’ quella magia che ho trovato la prima volta che siamo atterrati a Denpasar, lo sguardo perso nelle risaie, i locali nei templi. Ho trovato tanta gente, tanto traffico, tanto turismo “assassino”, ma ho ritrovato, lì in mezzo, i balinesi sorridenti, la cultura, la bellezza di quest’isola che non smetterà mai di affascinarmi.
Il nostro itinerario a Bali non prevedeva giornate al mare: non ne avevamo tempo, non era la nostra priorità, e soprattutto credo che non sia la meta ideale per fare mare. La corrente è forte, non adatta ovunque alla balneazione soprattutto con i bambini. Mi è bastato il mio tentativo non riuscivo di fare surf 15 anni fa!
DOVE DORMIRE A BALI
Abbiamo diviso le nostre 9 notti a disposizione tra Seminyak, nella parte Ovest dell’Isola, e Ubud. A Semyniak abbiamo dormito alla
Mayaloka Villas, che consiglio assolutamente: con quello che a Roma spendiamo per un b&b ci siamo presi una villetta con piscina privata, ingresso e salotto tutto aperto (bagno compreso!!!), l’unica stanza ad avere 4 pareti era la camera da letto. Albero di frangipani nel giardino e un profumo meraviglioso tutto intorno.
Le altre notti le abbiamo passate a Ubud, al
Bidadari, bellissimo, più costoso e forse esagerato negli spazi. Ma qui il salotto aperto dava sulla foresta, e la sera rimanere nel buio a guardare le stelle con il rumore del fiume è stato qualcosa di indimenticabile.
COME MUOVERSI A BALI
DRIVER: consiglio assolutamente di contattare un driver dall’Italia. Potete costruire l’itinerario come volete, sono gentilissimi e vi accompagnano ovunque. In genere propongono degli itinerari già pronti, ma per esperienza non hanno problemi a modificare e assecondare le vostre esigenze di orari/posti da voler visitare. Noi abbiamo fatto tutto con Krisna Hardtoo, lo trovate su facebook. Parla italiano, gentilissimo, assolutamente non invadente, e onestissimo con i prezzi. Due cose da considerare: i prezzi sono veramente molto bassi. Una guida privata, per mezza giornata (circa sei ore), prende circa 35 euro totali. Altra cosa meno bella: considerate IL TRAFFICO. Gli spostamenti non sono lunghi, ma il traffico è terribile e si perdono ore.
Per gli spostamenti all’interno di Semyniak abbiamo usato Grab, una applicazione simile a Uber, STRACOMODA. Avevo comprato una sim all’aeroporto e con internet attivo, è stato semplicissimo muoversi. Non mi sono avvicinata all’idea di noleggiare un’auto… guidano come i pazzi, io personalmente non ci proverei!
A Ubud invece non è consentito l’uso di Grab e di tutti i taxi “online”: ci si muove solamente con i taxi locali, che trovate ad ogni angolo della città. Ovviamente si contratta ogni santa volta.
CIBO
A Bali si mangia benissimo. Riso (nasi goreng) e noodle sono deliziosi, così come il pesce, gli involtini e le verdure. Ci sono ristoranti per tutte le tasche.
QUALI ESCURSIONI FARE A BALI
Con Krisna avevo prenotato due escursioni partendo da Seminyak e due da Ubud.
Da Seminyak abbiamo visitato TanahLot, il tempio sul mare, non è consentito entrarci ma è bellissimo da fotografare (peccato la tanta, tanta, troppa gente) e Taman Ayun, quello che ci ha un po’ meno entusiasmato, anche se è stato una bella passeggiata.
E poi Uluwatu, un meraviglioso tempo in cima a una roccia, con una passeggiata dal panorama mozzafiato, fate attenzione alle scimmie che qui sono davvero invadenti e rubano ogni cosa.
Di ritorno ci siamo fermati alla spiaggia di Padang Padang, meta famosa per i surfisti, dove dopo una scarpinata all’ingiù (e una conseguente risalita dove a momenti schiatto) vi ritrovate in una spiaggietta bellissima, una bancarella balinese di birre, una di pannocchie e una di magliette. Una sorta di baretto, e nient’altro. Merita la visita, andateci sul presto perché già verso le 17 cominciano a togliere tutto.
Da Ubud abbiamo visitato le risaie (che sono diventate meta gettonatissima, con un’altalena ogni 50 metri, che è una roba palesemente turistica ma volare li sopra è una figata); Goa Gajak, la grotta dell’elefante, tempio molto bello ma non visitatelo nelle ore calde perché è tutto sotto lo schioppo del sole; la monkey forest, dove siamo tornati per due volte perché mia figlia adorava le scimmie che la abitano, che a differenza di quelle di Uluwatu si fanno abbastanza i cavoli loro e passeggiano tra la gente; e il Sukawati art market, dove ho comprato l’impossibile tra souvenir, quadri, sarong e statue di legno intagliato. Qui i prezzi sono molto inferiori rispetto al mercato di Ubud, che è enorme e comunque bello da visitare, tutto all’interno di un palazzo e pieno, pieno, STRAPIENO di roba.
Tempio Tanah Lot
Entrambe le città sono belle da girare a piedi: Semyniak è più caotica, le distanze maggiori e serve un taxi per alcune zone. Molti australiani, molti europei, tanto tanto turismo e tanti negozi di marchi famosi. Ubud completamente diversa, caotica anche lei, ma più intima, più negozietti artigianali, merita assolutamente qualche giorno.
Tempio Taman Ayun
Bali è piena di centri massaggi, ne abbiamo fatti parecchi, compresa mia figlia di 9 anni. In un bel centro, un massaggio balinese costa circa 10 euro a testa, dura un’ora ed è una meraviglia. Idem scrub natural, massaggi ai piedi, ecc.
Siamo partiti con una valigia e tornati con tre valigie, tanta bellezza negli occhi e con la voglia di tornarci, prima o poi, una terza volta!
Michela
(foto e testo di Michela)
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