Famiglia tuttofare in viaggio

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Montagna con bambini: Ceresole Reale

Se siete alla ricerca di un posto tranquillo per una vacanza o una gita in montagna, segnatevi questo posto: Ceresole Reale.

Ceresole Reale è un piccolo comune montano (1613 mt) in provincia di Torino, situato nella Valle d’Orco in Piemonte, dista circa 100 km dal capoluogo piemontese. Un luogo che offre la possibilità di fare facili passeggiate lungo il suo bellissimo lago, ammirare stambecchi e camosci nei prati montani, fare una bella sciata in inverno o un trekking avventuroso in estate.
Nel territorio di Ceresole Reale sono presenti tre laghi artificiali, quello di Ceresole, quello dei Serrù e quello dell’Agnel e numerosi laghi naturali alpini come quelli del Nivolet a 2600mt.

Chiesetta della Madonna della Neve vicino al lago Serrù

Ceresole Reale è anche la porta d’ingresso del versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il più antico Parco Nazionale Italiano, regno indiscusso di stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, scoiattoli ed aquile, di rododendri e stelle alpine.ceresole reale, montagna

Il paesino è caratterizzato dal lago artificiale dal quale si specchiano nelle sue acque limpide le vette circostanti, offre la possibilità di sentieri intorno al lago che permettono piacevoli passeggiate per tutta la famiglia. Il giro del lago è un percorso in piano ad anello di circa 8 km, percorribile interamente anche con passeggini e praticabile a piedi anche per i bimbi più piccini. Lungo il suo percorso troverete aree di sosta con tavolini, wc, parco giochi per bambini e bar e le indicazioni per intraprendere trekking.

Lago di Ceresole Reale

Ceresole si presta sia per attività invernali con piste da sci di fondo e da discesa, sentieri da percorrere con le ciaspole, scialpinismo, sia per attività estive, con passeggiate lunghi i sentieri che si snodano fra i pini, i larici e le pietraie e per i più esperti trekking in quota ed arrampicata.

In inverno troverete sia una pista da sci di fondo sia una da discesa, i prezzi per il giornaliero sono buoni, per avere info dettagliate vi riportiamo al link dedicato dell’ufficio del turismo di Ceresole Reale:

Se invece volete organizzare un’avventura con le ciaspole affidandovi a guide esperte, vi consigliamo di leggere il nostro articolo Ciaspolata con bambini.

Ma la località è anche perfetta per chi sulla neve vuole solo giocare utilizzando slittini e bob o inventandosi le attività più congeniali 🙂

ceresole reale, montagna

 

 

Per quanto riguardano invece le attività estive, molti sono i sentieri per le passeggiate e i trekking da provare, dai più semplici, come il giro del lago, a quelli più complicati e difficili che raggiungono i rifugi, i laghi alpini o i bivacchi, dai quali si gode di panorami fantastici.

Sentieri che abbiamo fatto con i nostri bimbi: la salita al Rifugio Jervis, al Lago di Dres e la prima parte del vallone del Carro. Sono sentieri escursionistici perciò, come sempre in montagna, scarpe ed indumenti consoni al luogo, acqua in abbondanza e attenzione al meteo.

Rifugio Jervis,
Pian del Nel (2250m s.l.m)

Da Ceresole è inoltre possibile raggiungere il Colle del Nivolet che permette di godere di una bellissima vista sulle Levanne e sul Gran Paradiso. In estate non è possibile raggiungere il colle con i propri mezzi motorizzati, si può però usufruire di bus o incamminarsi a piedi o in bici, dal 15 ottobre al 15 maggio la strada è invece chiusa per la neve.

A Ceresole si trovano numerosi ristorantini con cucina tipica, non potete passare e non assaggiare la strepitosa polenta concia o con selvaggina o la toma di alpeggio. Vi segnaliamo il ristorante La Genzianella per godere di cibo locale di ottima qualità, abbondante e gustoso, prenotazione obbligatoria se volete trovare un tavolo libero. Ci sono poi alberghi, rifugi, campeggi per soggiornare nel totale relax, aree camper attrezzate con vista lago, diverse aree parco gioco per bimbi.

In estate il Parco Nazionale del Gran Paradiso regala ai suoi visitatori bellissimi e coinvolgenti eventi sia per adulti sia per famiglie con bambini. Noi abbiamo partecipato all’attività gratuita Bimbi con i piedi in acqua, una passeggiata vicino al torrente insieme ad una guida del parco alla scoperta degli esserini che vivono nel torrente. Due ore divertenti e formative per i bambini ma anche per i loro genitori. Nel Sito del Parco, a questo link, troverete le future iniziative.

 

Se cercate altre idee, sempre in Piemonte, per una vacanza o gita in montagna vi rimandiamo al nostro articolo su Artesina o sul Lago Verde, vicino a Bardonecchia.

Francesca

Il Museo delle Illusioni a Lubiana

Lubiana si trova a poco più di un’ora dal confine italiano, sono molte le attrattive che la capitale slovena offre, ma oggi volevamo soffermarci su un Museo che per noi è stata un’autentica scoperta: Il Muzej Iluzij, Il Museo delle illusioni, un museo coinvolgente, educativo, interessante e didattico!il museo delle illusioni, lubiana, viaggio con bambini

E sì, un Museo originale veramente pieno di illusioni ottiche ed ologrammi, di divertenti esperienze che stimolano la capacità di guardare da un’altra prospettiva, un luogo che sa stupire e permette di fare nuove scoperte.

Un Museo dove si può toccare, sperimentarsi e mettersi alla prova, dove non si deve dire ai bimbi “Mi raccomando non toccate”, ma “Provate anche voi”, il perfetto museo a misura di famiglia!

 

Appena entrati troverete il comodo guardaroba, vari giochini in legno per sbizzarrire le vostre cellule grigie, ed un caleidoscopio, dove potrete divertirvi ad immortalare le vostre immagini, salite le scale troverete poi su due piani varie camere dedicate a specifiche illusioni e stereogrammi, ogni “prova” ha pannelli esplicativi con scritte in varie lingue, anche in italiano.

Le camere delle illusioni che più ci hanno divertito e appassionato di più sono state:

  • la camera girata, dove tutti abbiamo imparato a camminare sul soffitto 🙂
  • la camera ames, dove i due fratelli si sono invertiti i ruoli e le altezze, crescere e poi rimpicciolirsi è stato un gioco da ragazzi
  • il tunnel vortex, un cilindro rotante, indovinate chi è riuscito a stare di più nel tunnel dove apparentemente tutto gira?!!! Certo i bambini!

 

Ma è stato bellissimo anche servire su un piatto la testa del maritino, sfidare la gravità su una stanza inclinata o giocare a chi riusciva a vedere gli ologrammi spaventosi (pauuura le immagini su Dracula e il lupo mannaro) o le foto illusioni.

L’area poi dedicata ai giochi rompicapo, matematici e logici, che stimolano ingegno e astuzia, conclude una visita veramente gradita e divertente.

Il Museo vi consente di vivere un’esperienza diversa dal solito, dove le certezze cambiano “forma” e si esce arricchiti di nuove conoscenze. Il poter sperimentare e provare è una chiave perfetta per far comprendere ai bimbi nozioni astratte molto complicate da spiegare a parole.

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 22, ottimo l’orario anche serale, e la visita richiede almeno un’ora.

Per maggiori info vi rimandiamo al SITO UFFICIALE.

Per il parcheggio, se ne trova uno a pagamento proprio sotto la piazza in cui è collocato il Museo in Kongresni trg.

Su come invece organizzare un viaggio otr in Slovenia, ve ne abbiamo parlato già QUI.

Ringraziamo il Museo delle Illusioni per averci ospitato e fatto divertire.

Francesca&Family

Slovenia ed Ungheria: consigli utili e costi

Un on the road fra Slovenia ed Ungheria in 8 giorni è fattibile?! Assolutamente si!

E vi diamo alcuni consigli e tappe imperdibili per organizzarlo.

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Budapest

Slovenia ed Ungheria dall’Italia sono alla portata un po’ di tutti, soprattutto per chi vive nel Nord Italia. Lubiana, la capitale, dista solo un’ora dal confine italiano.

Per non fare un viaggio troppo impegnativo, partendo da Torino le ore per giungere in Slovenia sono circa 5, noi abbiamo deciso di dividere il nostro otr in tre tappe:

  1. prima tappa, 1 giorno in Slovenia a Lubiana con un passeggiata nel centro storico e lungo il fiume Ljublijana e una visita al Museo delle Illusioni.
  2. seconda tappa, 5 giorni in Ungheria a Budapest, con la visita delle più belle attrazioni sia di Buda sia di Pest, dal Castello, al Parlamento, al Bastione dei Pescatori.
  3. terza tappa, 2 giorni in Slovenia fra Postumia e Pivka, con la visita alle grotte di Postojna, al Castello di Predjama, al Park of Military History e all’Ecomuseo dei laghi intermittenti.

 

Del percorso in Slovenia ed Ungheria vi parleremo in modo dettagliato in vari post, qui volevamo darvi soprattutto consigli pratici!slovenia ed Ungheria, consigli, budapest, on the road

AUTOSTRADA:

  • Per entrare in Slovenia bisogna avere la vignetta, una tassa autostradale che si può acquistare, oltre che on line, direttamente presso gli autogrill che si incontrano poco prima di entrare in Slovenia. La vignetta va staccata ed incollata al parabrezza interno del veicolo ed ogni volta che vi troverete a passare presso un casello autostradale le telecamere presenti “leggeranno” la vostra vignetta facendo alzare la sbarra del casello. Oltre che con telecamere vi sono posti di blocco che controllano il possesso, costa 30 euro per un mese, ma vi è anche quella per una settimana che costa 15 euro.
  • In Slovenia oltre al triangolo e al giubbino catarinfrangente è obbligatorio anche possedere in auto un kit pronto soccorso e luci di ricambio.
  • Non fate il pieno all’ultimo distributore di benzina italiano in quanto appena entrate in Slovenia troverete parecchi autogrill dove fare rifornimento spendendo meno che in Italia. La benzina costa infatti al litro circa 1,20 euro
  •  Anche per l’Ungheria  è obbligatoria la vignetta per l’autostrada, noi l’abbiamo fatta sempre all’autogrill prima del confine con la Slovenia, costa 13 euro per 10 gg., a differenza di quella slovena non va appiccicata al parabrezza ma va tenuta insieme al  libretto di circolazione.
  • Importantissimo, rispettate i limiti  di velocità, telecamere, tutor e auto della polizia “nascoste” dietro collinette non mancano.

SOLDI:

  • In Slovenia la moneta è l’euro, vengono anche accettate le normali carte di credito, Amex, Mastercard…
  • In Ungheria la moneta è il fiorino ungherese, il cambio è 310 HUF: 1 EURO. Vi conviene cambiare i soldi prelevando dagli sportelli bancomat delle banche con carte o bancomat stesso, non ovunque prendono le carte di credito o gli euro ( o il cambio è parecchio svantaggioso) perciò occorre avere una piccola scorta di moneta locale.

PARCHEGGI:

Sia a Lubiana sia a Budapest non sono semplici da trovare ma soprattutto tutti a pagamento.

A Budapest, i parcheggi nelle principali vie sono tutti a pagamento, ma soprattutto per solo tre ore consecutive, se avete in mente lunghe visite valutate di lasciare la vettura nei parcheggi coperti e più cari, ma calcolate che se sforate l’orario di parcheggio in strada la multa è assicurata! A seconda delle aree, il parcheggio è a pagamento dalle 8.30-18 o 8.30-20. Fate scorta di monete per pagare al parchimetro. Sappiamo che ci sono anche zone di parcheggio libero, ma noi non siano riusciti a trovarle >.<.

CIBO:

In entrambe troverete di tutto e di più per ogni palato, compreso quello dei bambini.

Dal cibo locale a quello italiano, prezzi simili a quelli italiani.

Assolutamente immancabile da provare il Goulash ungherese.slovenia ed ungheria, goulash

SICUREZZA:

Entrambe le zone a noi sono apparse sicure, certo non abbiamo vagato in stradine buie di notte e tenute le normali precauzioni di quando si sta in una città, ma ci siamo sempre sentiti tranquilli.

ABBIGLIAMENTO in inverno:

Noi siamo partiti super attrezzati, con tanto di tute da sci in caso di necessità, ma in realtà le temperature sono state ampiamente clementi.

Stando molto in giro ci siamo attrezzati con intimo termico di Dechatlon, scarponcini caldi, berretto, sciarpa e guanti d’obbligo ed abbigliamento a cipolla per non morire di caldo nei musei e ristoranti.

DORMIRE:

Questa volta abbiamo optato per l’affitto di appartamenti, affidandoci a Airbnb e a Booking, una soluzione decisamente più economica con anche il comfort di poterci cucinare noi qualcosa risparmiando un po’ sui pasti.

In media il costo a notte si è aggirato sui 70 euro, il consiglio è di controllare sempre le recensioni degli altri clienti e non fare come noi la cavolata di fidarci di un host appena entrato nel circuito e senza stelle, assolutamente bocciato per la pulizia dell’alloggio!

Vi consigliamo due strutture:

  • A Budapest, tramite airbnb abbiamo soggiornato al Spacious Modern Apt su Andrassy Blvd, un appartamento pulito, confortevole, in un’ottima zona, vicino al centro e alla metro. L’Host è gentile e super disponibile.
  • Per le visite a Pivka e Postjonia abbiamo soggiornato al Turisticna Kmetija Pri Malnarijevih a Slavina, un appartamento pulito, ben arredato, con una proprietaria disponibile, attenta e che parla anche italiano. Colazione compresa nel pacchetto. L’appartamento dista solo 10 min di auto dalle varie attrattive.

DOCUMENTI E SANITA’

Slovenia ed Ungheria fanno parte dell’Unione Europea pertanto basta carta d’identità come documento valido e tessera Team nel caso di visite mediche d’urgenza. Se volete una protezione sanitaria in più e la possibilità di rientro in Italia in caso di grave necessità, valutate di fare una polizza sanitaria a pagamento, di solito noi ci affidiamo a Columbus.

TELEFONO:

Non vi sono più costi aggiuntivi per roaming all’ interno dell’Europa. Si utilizza il proprio piano tariffario come se vi trovaste in Italia.

COSTI per 8 gg e per 4 persone (2 adulti e 2 bimbi di 4 e 7 anni) fra Slovenia ed Ungheria:

  • Dormire: 460 euro
  • Mangiare: abbiamo cenato in appartamento per risparmiare portando da casa un po’ di pasta, sughi e frutta, pranzi invece per localini spendendo circa 30 a pasto (ordinando sempre tre porzioni di cibo e bevande)
  • Attrazioni: 350 circa, compresa la Budapest card
  • Benzina: cambia per molti fattori ma noi, dal nord ovest, abbiamo speso a/r 220 circa
  • Autostrada: vignette 43 euro + 100 a/r pedaggio in Italia
  • Parcheggio: circa 50

Volete qualche info in più per organizzare un viaggio itinerante?! Alcuni consigli li potete trovare in questo POST

Dubbi o domande? Scriveteci

Non perdetevi i nostri prossimi post sul viaggio in Slovenia ed Ungheria.

Se oltre alla Slovenia e all’Ungheria intendete visitare anche Croazia o Bosnia, leggete allora il nostro articolo Croazia e Bosnia: consigli utili e costi.

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Francesca&Family

Settimana bianca con bimbi? Artesina

Cercando dove poter andare a trascorrere una settimana sulla neve, senza dover fare centinaia di Km con i miei bimbi, abbiamo scelto Artesina in provincia di Cuneo (maggiori info sulla località qui), nel cuore delle Alpi Marittime a circa 30 minuti da Mondovì.

Sono cresciuta in quelle valli e andando a curiosare mi sono convinta che è assolutamente il posto dove volevo andare ed “iniziare” i miei bimbi allo sci. Infatti, oltre ad essere più vicino a Torino di altre località, c’è anche un hotel direttamente sulle piste, l’Hotel Marguareis, fantastico.artesina montagna con bimbi

Ottima e comoda l’idea infatti di poter scendere dalla stanza già vestiti e di dover solo più infilare gli sci ai piedi o prendere il bob, senza doversi spostare con l’autobus o l’auto e trovare parcheggio. La comodità è cosa non da poco quando si diventa genitori! Infine c’è sicuramente sempre neve perché, oltre ad aver nevicato in questo periodo, in caso di necessità, possono sopperire sparando la neve!

Ovviamente poi ci sono tanti servizi, dal pattinaggio al solarium, giochi per bimbi, il bosco delle fate, un percorso per bambini con sagome degli animali, veramente moltissimi servizi per famiglie con bimbi… Quindi perfetto, comodo e divertente per tutti!

Nella stazione sciistica di Artesina ci sono piste per tutti i livelli quindi, mentre mio marito si lanciava e faceva Alberto Tomba a 2100mt, io ho potuto far sciare il nostro piccolo di 4 anni a 800mt. Infatti c’è una pista baby proprio all’inizio delle piste con il tapis roulant che quindi ci ha permesso di far salire con facilità i bimbi.   

Ho scoperto che ad Artesina c’è una particolare attenzione ai bambini con ben 3 campi scuola serviti da tapis-roulant (di cui uno coperto ed uno in quota), con la scuola sci, che propone corsi specifici dedicati, e con un servizio di custodia dei più piccoli con educatori qualificati.

 

Infine se volete farvi una sciata da soli abbiamo scoperto “Le Fate della neve”, un servizio baby parking, che offre ai genitori la possibilità di sciare in tranquillità mentre i loro figli svolgono delle attività ludico ricreative a contatto con la natura con personale specializzato.

Le molte soluzioni sono di estrema comodità per gestire i bimbi, infatti abbiamo fatto stare i bambini al mattino sulla neve e mentre uno dei due andava sugli sci l’altro andava sul bob. Il pomeriggio invece uno di noi sciava tranquillamente e l’altro genitore li portava o a pattinare sul ghiaccio o al parco giochi. Nel pomeriggio erano poi abbastanza distrutti ma comunque ancora in piena forma per lanciarsi ancora col bob. Dopodiché ci riunivamo tutti per una cioccolata calda, poi in stanza, doccia e pisolo prima di cena.

Vicino alle piste c’è un negozio molto rifornito che affitta e/o vende attrezzatura per sci/tavola/bob etc a dei prezzi onesti, per chi come noi ha dimenticato pure guanti cappello e non so cos’altro è l’ideale. Che dire qui è veramente  tutto alla portata di mano

La sera Artesina non offre “molti svaghi”, non è un posto molto grande e non c’è una passeggiata nel “centro storico”, noi pertanto abbiamo optato per serate in famiglia a giocare al tavolo con i bimbi oppure a guardare la TV accoccolati sul lettone. Un paio di sere siamo usciti e siamo andati a passeggiare a Mondovì, vicino si trova il famoso Outlet (Mondovicino) e una sera a Cuneo, ma in realtà i bambini la sera erano troppo stanchi e davvero preferivano rimanere in Hotel.

Io vi consiglio vivamente Artesina, è veramente Family Friendly con un’ospitalità unica, il luogo ideale per i bambini, ma anche per noi adulti! E non è tutto, Artesina è una meta di montagna adatta in ogni stagione,  perfetta anche in estate, sapete che qui si trova una bellissima e super divertente pista da bob?! Ma ve ne riparleremo in primavera  🙂

 

Per info: 0174242252

Monia

 

Ph. Materiale d’archivio

Villa della Regina-Torino

Villa della Regina è un imponente complesso architettonico sito a Torino, in strada della Margherita 79, sulla collina torinese dietro la Gran Madre di Dio. A fare da cornice a questa stupenda dimora del 600 vi è un vasto parco, con viale alberato, fontane, statue, zona boschiva ed agricola, infatti è anche presente una vigna, tutt’ora utilizzata per fare del buon vino.

Villa della Regina è una Residenza Sabauda inserita fra i siti dell’ Unesco come Patrimonio dell’Umanità e si capisce appena si sale sulla strada per raggiungere la Villa il perché, un sito di forte impatto visivo, ricco, ben restaurato, che offre, grazie all’ottima posizione, un bellissimo panorama su Torino, su piazza Vittorio, sulla Mole e sulle Alpi.

La Villa è stata per molti anni dimora dei re sabaudi, nel 1868 i Savoia la donarono all’Istituto per le figlie dei Militari diventando così un famoso collegio femminile, conosciuto in tutta Italia. Con la Seconda Guerra Mondiale la Villa cadde però in rovina e solo nel 1994 iniziarono ingenti lavori di restauro che portarono finalmente nel 2007 alla sua riapertura.

Il biglietto di ingresso è di 5 euro per gli adulti e gratuito per i bambini, gratuito invece per tutti la prima domenica del mese.

Appena entrati nella Villa si potrà visionare un filmato molto istruttivo che racconta la storia della stessa, nelle stanze visitabili vi sono anche pannelli esplicativi che spiegano le caratteristiche di ogni ambiente.

Se i giardini all’italiana e la facciata della Villa sono molto belli, l’interno non è da meno, sfarzoso, con affreschi, decorazioni, tappezzerie di tessuto e maestosi lampadari, purtroppo però non tutte le stanze e i piani della dimora sono visitabili. Sicuramente la stanza che a noi ha colpito di più è il Salone centrale, il cuore della Villa, che con le sue vetrate da anche un bellissimo colpo d’occhio sulla città.

 

Villa della Regina fa parte delle molte residenze sabaude che si trovano in Piemonte, in Torino e fuori città, noi vi avevamo già parlato del Castello di Racconigi.

Questo il SITO con tutte le informazioni per organizzare una visita.

Delle varie Residenze Sabaude che abbiamo visitato insieme ai bimbi questa ci è particolarmente piaciuta, un peccato che sia poco conosciuta e non venga maggiormente valorizzata. A nostro avviso l’unica nota un po’ dolente è il parcheggio vicino all’ingresso, sterrato, con grosse buche e un po’ piccolo, nel caso sia pieno vi consigliamo di continuare la strada e parcheggiare nel parcheggio all’entrata del parco pubblico di Villa Genero e fare due passi a piedi.

Villa della regina Torino

Francesca e Paolo

Visita al Caseificio Pennar di Asiago

ll Caseificio Pennar, si trova sull’altopiano di Asiago, a 1070 mt slm ed è stato una piacevolissima tappa durante il nostro week end ad Asiago per noi e per i nostri bambini. Quello che ci ha subito colpito, dopo la gentilezza e l’amore con cui Lisa ci ha accompagnato nella nostra visita, è l’attenzione alla qualità della materia prima. Il mio bimbo di 4 anni, oltre ad essere curiosissimo, adora il formaggio ed è stato attento durante tutta la visita.

Il Caseificio Pennar di Asiago nasce nel 1927 in seguito alla ricostruzione post bellica sulle rovine di un altro antichissimo caseificio. Caseificio Pennar di Asiago

Abbiamo fatto a Lisa tutte le nostre domande e le risposte ci hanno fatto capire quanta passione c’è in questo lavoro che rasenta l’arte e l’attenzione alla grandissima qualità dei materiali utilizzati.

1) Perché si produce un formaggio di altissima qualità in questo caseificio?

Ci è stato spiegato che il tutto parte dall’attenzione per il cibo delle mucche, ovviamente se la mucca mangia erbe e fieni provenienti da campi concimati unicamente in maniera naturale il latte prodotto sarà di altissima qualità e quindi verranno prodotti formaggi di grande pregio.

Il latte utilizzato per la produzione proviene unicamente dall’altopiano di Asiago.

2) Che cosa significa il marchio “prodotto della montagna”? Il marchio certifica l’adesione ad un più rigoroso disciplinare nel rispetto della trazione e dell’ambiente, ovvero: tutto deve avvenire in montagna dalla mungitura alla sua trasformazione in formaggio e successiva affinatura. Le mucche devono pascolare solo in prati sull’Altopiano di Asiago 7 Comuni. Tutto questo dà origine a formaggi a latte a crudo di eccezionali valori qualitativi e sensoriali.

3) Perché è così importante la stagionatura e affinatura in Altopiano? La stagionatura e affinatura avviene su assi di abete rosso (indovinate da dove provengono?) provenienti dal territorio dell’Altopiano. Il materiale utilizzato, insieme al clima tipico dell’altopiano, col giusto mix di umidità e temperatura, producono formaggi dagli aromi e sapori unici e inconfondibili.

4) Producete Grana Padano? Il Caseificio Pennar di Asiago produce anche forme di Grana Padano che sono contraddistinte sul mercato per il marchio VI605. Non vengono utilizzati conservanti, neppure quelli naturali, e tutto questo è possibile grazie all’altissima qualità del latte scremato utilizzato. Sapevate che per produrre una forma di Grana servono 500 litri di latte?

Cliccate QUI per conoscere tutti i prodotti del Caseificio.

La nostra visita è stata meravigliosa, abbiamo visto fare le mozzarelle, l’Asiago Pressato come vengono conservati i formaggi… insomma interessante e formativa non solo per noi ma anche per i più piccini.

Se volete andare vi consigliamo di telefonare al 0424462374 per prenotare la vostra visita. L’indirizzo per la visita guidata al Caseificio Pennar è via Pennar 313 ad Asiago.

Qui i contatti del Caseificio Pennar .

Se volete saperne di più su Asiago cliccate invece QUI

 Monia

Sicilia: week end a Piazza Armerina

Oggi entra nel nostro blog una nuova amica, Francesca, mamma siciliana amante della sua bellissima Terra!

Ecco il suo racconto di un week end nella stupenda Sicilia, partiamo verso Piazza Armerina (EN). Piazza Armerina Sicilia Villa Romana

 

Premessa

 

Mamma a tempo pieno di due meravigliosi bambini la fata di 7 anni e il nano di 2 anni e mezzo. Da quando sono diventata mamma adoro fare 3 cose con loro leggere albi illustrati, fare tanti lavoretti creativi e quando si può fare dei piccoli viaggetti alla scoperta della nostra meravigliosa Sicilia.

Proprio in questo ultimo fine settimana abbiamo deciso di prendere il piccolo trolley azzurro della fata, messo lo stretto necessario, i libri preferiti, qualche giochino per i momenti vuoti e via alla scoperta di Piazza Armerina in provincia di Enna.

Cenni Storici

 

Piazza Armerina è una splendida cittadina in provincia di Enna, posta  in una collina di circa 700 metri di altezza; ricca di fascino non solo per la magnifica Villa Romana del Casale, coi suoi splendidi mosaici divenuta nel 1997 “Patrimonio dell’Unesco”, ma anche per i suoi monumenti, per le meravigliose chiesette, per lo più barocche, ed i suoi boschi dove fare facilmente delle escursioni.

Piazza Armerina visse il suo massimo splendore durante la dominazione normanna, in quel periodo arrivarono i coloni lombardi, infatti ancora oggi la parlata locale risente tracce del dialetto gallo-italico. Fu distrutta nel 1161 da Guglielmo I per aver ospitato elementi contrari al Re normanno, ricostruita da Guglielmo II nel 1163, da quel momento, la città, diventò uno splendido centro e si espande. Nel 1296 fu convocato un Parlamento Siciliano, durante il quale fu eletto il Re di Sicilia Federico II d’Aragona, il quale approvò le “consuetudini” della città, conservate nella biblioteca comunale.  Lo splendore e il prestito della città aumentò con l’arrivo di nuovi ordini religiosi e militari, come i Cavalieri del Santo Sepolcro, i Templari e gli Ospedalieri. La peste nel 1348 decimò la popolazione. Nei secoli successivi si alternarono periodi di regressione a periodi di espansione.

Piazza Armerina Sicilia Etna

Villa Romana del Casale, ingresso

Abbiamo prenotato in un delizioso e nuovissimo B&b, Casa del Jazz, a Piazza Armerina, ci ha accolto una gentilissima e premurosa proprietaria che ci ha consigliato la pizzeria vicina. Appena arrivati, abbiamo percorso a piedi le vie principali della cittadina, delle graziose chiesette e vicoletti caratteristici ci hanno piacevolmente sorpreso. Arrivati nella Piazza Duomo non si può non notare l’imponente cupola, la deliziosa chiesa e il Palazzo Trigona dalla facciata barocca. Purtroppo la maggior parte delle chiese erano chiuse al pubblico e sconsacrate quindi non in attività. Attraversando le suggestive stradine si possono notare dei palazzi dai balconi barocchi sostenuti dai tipici mensoloni. Dopo la passeggiata siamo andati a mangiare una pizza in un ristorantino Pizzeria da Totò, pizza deliziosa e un ambiente caldo e accogliente e un servizio rapido e efficiente, hanno  fatto la differenza. I bambini hanno fatto i bravi e nei momenti di vuoto e si sono goduti le meritate patatine.

 

Villa Romana del Casale

Il giorno dopo una tiepida giornata d’autunno ci ha regalato un cielo azzurro e un piacevole sole, ci siamo recati di buon mattino nel sito della Villa Romana del Casale, insignita nel 1997 dall’Unesco del Titolo Patrimonio dell’Umanità. Appena pagato il biglietti di ingresso, 10 euro a persona, per i bambini l’ingresso è gratuito, abbiamo subito respirato il fascino dell’epoca romana imperiale del sito, rimaniamo colpiti da quello che era il Calidarium (la stanza dei bagni caldi) e il praefurnium, un complesso di tre forni che riscaldavano l’acqua che andava a finire nel Calidarium. Appena entrati nella Villa c’è un magnifico porticato quadrato attorniato da un colonnato al cui centro presenta un giardino e una grande fontana. Percorrere dall’alto le stanze della Villa, grazie al soppalco creato, ha subito entusiasmato la mia fata, i vari mosaici che ricoprivano la pavimentazione, alcuni dei quali perfettamente conservati hanno affascinato la bambina che mi ha subito chiesto di poter fare delle foto. A casa mi ha poi dato il suo punto di vista, i mosaici che l’hanno maggiormente colpita sono due quello della Palestrate (stanza destinata alla palestra delle figlie del Dominus) e del vestibolo di Ulisse e Polifemo.

La sala della Palestrate mostra un doppio pavimento, ciò indica che inizialmente la stanza doveva ospitare altro, destinata infine a diventare la palestra delle figlie del Dominus. La scena chiamata Ragazze in bikini, raffigura delle ragazze impegnate in varie discipline sportive in onore della dea del mare Teti.Piazza Armerina Sicilia

L’altro mosaico che ha colpito particolarmente la fatina si trova nell’area nord nelle stanze private della Villa. La scena ritrae Ulisse pronto a porgere il vino a Polifemo con l’intento di ubriacarlo. Rivedere Ulisse in un reperto tanto antico ha proprio meravigliato la mia bambina, da anni ne parliamo e raccontiamo di Ulisse, particolarmente legato alla nostra Terra di Sicilia.

A me ha particolarmente colpito invece il lungo corridoio che percorre e collega tutta la villa, che raffigura la caccia di animali esotici, tra cui l’elefante, simbolo della nostra città d’origine Catania.

Dopo la visita alla Villa Romana del Casale, l’idea era di andare nel famoso Parco Ronza, purtroppo attualmente è chiuso per restauro, ci siamo accontentati dell’area picnic adiacente al parco. Li il più piccolo si è veramente divertito a raccogliere rametti e foglie, abbiamo pranzato con dei panini imbottiti con salumi locali buonissimi e fatto una passeggiata dentro la pineta.

Tornati a casa la fata e il cucciolo avevano tanto da raccontare ad amici e parenti e per la mamma, la missione “vicini vicini” ha funzionato perfettamente. Perché in fondo si parte per questo, per essere più famiglia e condividere ricordi speciali.

Per maggiori informazioni sulla Villa Romana visitate il SITO

Francesca

Testi e foto di Francesca

Asiago: natura, storia e buon cibo

NOI AMIAMO ASIAGO. Ho pensato molto a come iniziare questo post per trasmettere quanto ci piace tornare su queste montagne e penso che questo sia il modo migliore NOI AMIAMO ASIAGO.

Asiago Veneto viaggio bambini

Asiago

Ad Asiago noi ci sentiamo a casa, è quella sensazione che provi quando a pelle senti che quel luogo o persona o casa è quella giusta. Beh l’altopiano di Asiago per noi è tutto questo.

Non so se riuscirò a descrivervi le sensazioni che si provano in questi luoghi magici, dove l’aria è diversa, i colori sono brillanti e le persone ti trattano come se fossi sempre un amico. Tutto qui ti fa star bene. I bambini possono trovare spazi dove divertirsi, parchi giochi pulitissimi e stupendi, passeggiate in mezzo al verde con scorci mozzafiato, tanta storia che ti fa venir voglia visitare e scoprire tutto il giorno, cibo incredibile, formaggi, funghi, primi piatti… se c’è un luogo in cui  vorrei essere nata è questo.

Quando abbiamo bisogno di staccare dallo stress quotidiano, dalle corse che ci riempiono le giornate, dal lavoro che ti occupa la testa prenotiamo qualche giorno sull’altopiano di Asiago.

Asiago è il centro principale dell’Altopiano più vasto d’Italia, una vasta conca verde nel cuore della montagna veneta circondata da cime che arrivano a 2.350 metri d’altezza. L’altopiano comprende anche altri 7 Comuni: Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo.

Abbiamo approfittato questa volta di un’offerta in un hotel di Gallio con spa e siamo andati tutti e 6! Sì, perché noi viaggiamo con 2 bimbi di 3 e 4 anni e due amici pelosi di 13 e 8 anni ,che ad Asiago possono andare/entrare quasi ovunque.

Siamo stati 3 giorni e abbiamo organizzato la nostra visita in questo modo:

  • VENERDI

– Arrivo ad Asiago per pranzo.

Abbiamo scoperto l’Agriturismo Ca’ Sorda Ai Pennar (http://www.casorda.it/it/) dove si mangia una squisita cucina locale (noi abbiamo preso polenta, tosella e funghi, pasta all’uovo con burro di malga e dei dolci fatti da loro). Siamo rimasti molto soddisfatti della cucina e del conto. Assolutamente consigliato, anche i nostri cani sono potuti entrare con noi!.

– pomeriggio abbiamo trascorso un paio d’ore in un parco gioco dove i bimbi si sono divertiti con i giochi super nuovi e spazi incredibili.                                          Passeggiata per Asiago dove si possono ammirare le bellissime costruzioni eseguite dopo la prima guerra mondiale. Infatti l’altopiano è stato raso al suolo durante la Prima Guerra Mondiale. Lo sapevate che il Festivalbar è nato sull’Altopiano di Asiago?

Nel tardo pomeriggio ci siamo poi rilassati tutti e 4 in hotel dove abbiamo utilizzato la piscina riscaldata.

  1. SABATO

– Mattina visita al Caseificio Pennar ( post dedicato nei prossimi giorni).

– Pranzo ad Asiago presso la pizzeria Magia dove vi consiglio di provare la pizza col mascarpone e i funghi.

– Pomeriggio passeggiata per i sentieri tracciati intorno ad Asiago e visita al Sacrario sul colle Leiten, meta utile per iniziare a spiegare ai propri bimbi la storia del nostro paese e delle guerre che l’hanno attraversata. Al suo interno riposano i resti di quasi 60mila soldati. C’è anche un museo visitabile al suo interno. Se volete andare verificare gli orari di apertura e chiusura sui siti di seguito, Sacrario militare sito ministero della difesa.

Se poi volete approfondire l’argomento a Canove di Roana si trova il Museo delle Prima Guerra Mondiale.  

  • DOMENICA
Asiago vista dal Colle Leiten

Il tempo domenica era brutto, pioggia a catinelle? No! Il diluvio universale!  

– Mattina passeggiata con ombrelli in centro ad Asiago,  abbiamo acquistato dei dolcetti squisiti che portiamo sempre a casa: le frittelle, ossia fagottini ripieni di crema pasticcera, e l’immancabile strudel di mese (noi andiamo presso la pasticceria Milano). I bambini si sono divertiti un mondo a passeggiare con l’ombrello, e noi, sapendo già come sarebbe finita, avevamo un cambio in macchina.

Nel pomeriggio ritorno a casa. 

La prossima volta vorremmo portare i bambini all’osservatorio astronomico e al museo naturalistico oltre al Forte Interrotto.

Se volete ulteriori informazioni su Asiago e le sue attività vi rimandiamo anche a questo POST

Monia


Texas: diario di viaggio

Il Texas, soprannominato Lone Star State, è un vasto Stato americano che da solo si presta per un on the road, uno Stato dove l’unione fra natura e città a misura d’uomo è sicuramente totale. Incontrerete distese sconfinate, colori accesi, grandi spazi aperti, ma anche luoghi ricchi di storia americana, di cowboy, di set naturali da film western. Non possono mancare in questo road trip infine le grandi mandrie di bestiame, i rodei e i pittoreschi paesi. Un viaggio insolito, poco battuto dai turisti europei.

Partiamo subito con le nostre tappe di questo viaggio di 20 giorni in Texas con due bambini di 3 e 6 anni al seguito!

  1. Houston e Kemah

A Houston abbiamo visitato il Museo di Scienze Naturali e l’annesso Cockrell Butterfly Center, fatto una piacevole passeggiata nel bellissimo parco alberato adiacente al museo, Hermann Park, con tanto di giro in trenino che attraversa gran parte del parco.

Da non perdere, una visita al Johnson Space Center, poco distante dal centro di Houston, qui è possibile ripercorrere le diverse missioni spaziali della  NASA, toccare rocce lunari, ammirare autentiche navette spaziali, visitare le strutture di controllo, chi non ricorda la frase “Houston, we’ve had a problem here!”, il tutto costellato da attività in cui anche i bimbi possono cimentarsi!

Infine vi consigliamo Kemah, una piccola cittadina sul mare, con una bella passeggiata fra negozietti, bar e luna park sul molo.

  1. Corpus Christi e Padre Island National Seashore
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USS Lexington

Due tappe assolutamente imperdibili, a Corpus Christi oltre alla bella passeggiata sul lungomare c’è da visitare la portaerei USS Lexington, un bello scorcio di storia mondiale, l’intera portaerei è visitabile ed adibita a museo, si respira la vita marinara del periodo, visita alle cuccette, alle cucine e alla sala di controllo, nell’ultimo piano all’aperto vi sono poi esposti parecchi velivoli militari di periodi differenti, in alcuni si può anche salire.

Padre Island N.S è invece una riserva naturale del Texas ancora incontaminata, in alcuni periodi dell’anno è possibile vedere schiudere le uova di tartaruga, la parte più bella e quando si arriva alla fine della strada asfaltata e si continua direttamente sulla spiaggia, passando fra mare e dune di sabbia, questo tratto è possibile solo all’inizio da una normale autovettura, dopo occorre un 4×4. Il venticello, l’acqua poco profonda e calda, il volo di uccelli, il silenzio, l’auto parcheggiata direttamente sulla spiaggia, è veramente un posto magico che tutti abbiamo fatto fatica a salutare. 

  1. San Antonio, Grune, Bandera
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Alamo

A San Antonio si respira aria di Messico, di festa, di storia, il centro è visitabile tranquillamente a piedi, si può passare dal vivace e festoso Market Square, ricco di bancarelle, cibo messicano e musica, al romantico Riverwalk, dove potrete passeggiare sui lati del canale, fermarvi nei molti locali o fare un giro in barca. Al centro della città si trova  Alamo, la missione San Antonio de Valero, visitandolo si può conoscere un pezzetto della guerra fra texani e messicani.

Poco lontano da Alamo si trova inoltre la Missione di San Josè, che fa parte del San Antonio Missions National Historical Park, un vero gioiellino, che rappresenta benissimo la vita all’interno di una missione, i guardia parco sono stati veramente gentili e accoglienti, soprattutto con i bimbi. L’unica pecca, a settembre, faceva  caldissimo più di 40 gradi, perciò munitevi di tanta acqua, cappellini e crema solare.

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Gruene

Gruene, non troppo distante da San Antonio, è una piccola cittadina rustica dove il tempo sembra essersi fermato, vi sono molti negozi di antiquariato, di souvenir, di locali, ma soprattutto una bellissima sala da ballo, Gruene Hall, la più antica del Texas, con annesso saloon e complessi musicali che suonano dal vivo.

Bandera, molto elogiata in tante guide, a noi sinceramente non è piaciuta molto.

  • Strada da San Antonio a Del Rio, andando verso il Big Bend N. P., la strada è un lungo stradone al centro di spazi sconfinati: zona desertica, cielo, nuvole e qualche rotolo d’erba secca che rotola sulla strada, nessuna casa, nessun negozio. Ricordate perciò pieno di benzina e acqua in abbondanza.  Verso Del Rio si respira la vicinanza con il Messico con annessi tanti controlli della polizia e posti di blocco.

 

  1. Big Bend National Park
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Big Bend National Park

Un parco stupendo in cui troverete canyon e discese lungo il fiume Rio Grande (il fiume divide il Texas dal Messico), rovine storiche, sorgenti d’acqua calda, il Chihuahuan desert e le Chisos Mountains, un mix di vegetazione e di bellezze naturali da mozzare il fiato. Abbiamo cercato di vedere il più possibile e grazie alle guide e mappe date all’entrata abbiamo fatto diversi trail a piedi. Il caldo era intenso ma sopportabile, l’ importante è avere sempre almeno un litro di acqua a testa.

Il trail che ci è rimasto nel cuore è il Boquillas Canyon Trail, una camminata di un’ora che scende fino al greto del fiume, all’arrivo solo il verde del Rio grande, l’abbraccio del canyon, il cielo azzurro sorvolato da aquile, silenzio, soli con il rumore del vento, ma ci sono altri bellissimi trail (Santa Elena Canyon,Window view, Chihuahuan desert nature trail…) assolutamente fattibili anche con bimbi, basta attrezzarsi solo un po’. Non abbiamo incontrato nessun turista europeo e solo sei turisti locali, il parco era proprio tutto per noi! Il parco è abitato anche da diverse specie animali, noi non siamo stati troppo fortunati e abbiamo incontrato solo il “famoso” bit bit (roadrunner), il Jackrabbit, ma tantissime aquile, speravamo di trovare gli orsi, sarà per un’altra volta!

  1. Terlingua, Marathon, Fort Davis, Alpine.

    Terlingua

Per i due giorni al Big Bend N.P abbiamo dormito ad Alpine, una tranquilla cittadina con campus universitario e un piccolo museo che descrive il vicino parco e nel quale non mancano reperti sui dinosauri, gli addetti del museo sono due signori gentilissimi, amanti dell’Italia, che si fermeranno volentieri a fare due chiacchiere con voi.

Terlingua è un mix di città fantasma, con rottami sparsi in ogni dove e nessuna persona in giro e zona di movida intorno ai pochi locali del paesino, merita comunque una visita usciti dal parco, per quell’atmosfera surreale che aleggia nell’aria. Marathon è la cittadina più vicina all’ingresso del Big Bend, ma oltre ad una vista al Gage Hotel, setting di vari film, non ha altro da offrire.

Fort Davis ha invece due importanti attrattive, il McDonald Observatory, un osservatorio che pare permetta di vedere cieli stellati stupendi, pare perché purtroppo noi abbiamo trovato brutto tempo, pioggia e nuvoloni e Fort Davis National Historic Site, un forte molto ben conservato della metà dell’Ottocento, con un piccolo museo  e con la possibilità di visitare i vari edifici arredati, situato in un luogo suggestivo ai piedi del Sleeping Lion Mountain.

  1. Amarillo e Palo Duro Canyon State Park.

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    Monahans Sandhills State Park

Nel tragitto che da Fort Davis si arriva ad Amarillo merita una visita il Monahans Sandhills State Park, un piccolo parco caratterizzato da dune di sabbia, che creano paesaggi surreali dai colori stupendi, in cui potrete scivolare e giocare con i bimbi, buona zona anche per una sosta pranzo, nell’area vi sono infatti diverse zone pic nic.

Texas

Amarillo, Museo RV

Di Amarillo a noi è piaciuta la visita al Museo gratuito delle RV, Jack Sisemore Traveland RV Museum, un piccolo museo con roulotte, auto, moto e camper di epoche diverse, compresi alcuni utilizzati in famosi film, come Vita da camper con Robin Williams.

La tappa ad Amarillo ci è servita anche come base per raggiungere il vicino Palo Duro Canyon S.P, qui si trova il secondo più grande canyon degli Stati Uniti. Bei paesaggi nei quali il rosso e il giallo dell’arenaria fanno da padroni, sentieri per tutti, con la possibilità di avvistare lungo i trekking anche qualche animale: serpenti, lucertole cornute, tacchini e cervi.

  1. Dallas e Forth Worth

    Texas Dallas Kennedy

    Sixth Floor Museum

Dallas è una città vivace e ricca di tante cose interessanti da vedere, noi siamo saliti sulla Reunion Tower, che regala una bella vista della città, e visitato il Sixth Floor Museum, museo che ricrea l’ambiente in cui venne assassinato il presidente Kennedy, con mostre fotografiche e video, un pezzetto di storia che ha fatto riflettere tutti. Non poteva mancare per concludere una visita al Perot Museum of Nature e Science, un museo veramente stupendo e con molte attività interattive per i bambini, con più di 11 aree differenti, si può passare dai resti di dinosauri, a sale sui fenomeni atmosferici, con tanto di simulazione di terremoti e tornadi, alla scoperta del corpo umano.

Forth Worth si trova invece poco distante da Dallas, la sua parte più famosa è il Fort Worth Stockyards National Historic District, una volta il fulcro del commercio dell’allevamento del Texas, ora una zona ricca di saloon, locali, negozietti, rodei, che però mantiene quell’atmosfera del passato, grazie ai marciapiedi acciottolati, i portici in legno, le ricostruzioni dei recinti del bestiame.

  1. Galveston

Il nostro viaggio di più di 3000 km termina in questa piacevole isola, abbiamo scelto di saltare Austin e di passare tre giorni sul mare a Galveston per rilassarci prima di tornare a casa. Una scelta indovinata, Galveston con le sue belle e larghe spiagge, le casette in legno colorate, i tanti locali, il vento e il mare sempre in movimento, ci ha permesso di tirare le somme e di ricaricarci in vista del rientro. Il mare di Galveston non è il top, comeun po’ in tutto il Golfo del Messico texano, l’acqua non è cristallina, ma è comunque una meta piacevole, le spiagge sono di sabbia e molto ampie e grazie al venticello le temperature sono sempre sopportabili.

Sul molo potrete trovare anche un carino Luna Park con ristoranti e giostre.

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Galveston

 

 

Il Texas è veramente uno Stato ricco di tante attrattive, molto diverso rispetto ad altri Stati americani, ancora poco turistico e che merita un viaggio a sé.

Volete organizzare il vostro viaggio in Texas? Non perdete il POST sui nostri consigli per organizzare viaggi itineranti low cost.

Francesca&Paolo

 

 

 

Viaggio in Giappone: consigli ed itinerario

viaggio in giappone itinerarioVi piacerebbe organizzare un viaggio in Giappone?!

Oggi Roberta ci darà i suoi consigli pratici ed un itinerario per costruirlo.

Abbiamo organizzato il viaggio in Giappone totalmente in autonomia. Di solito, quando organizzo un viaggio simile a questo, mi documento tramite varie guide ed anche utilizzando gli utilissimi consigli che altri viaggiatori pubblicano sul sito www.turistipercaso.it.

Consiglio assolutamente il fai date per un viaggio in Giappone, sia che si viaggi solo in un gruppo di adulti, sia che si viaggi con bambini: il paese è sicuro, le persone sono disponibili ad aiutare e, anche se può spaventare un po’ il fatto che tante indicazioni siano con gli ideogrammi, ormai si trova quasi dappertutto la traduzione in caratteri occidentali.

Il viaggio fai da te, non solo consente di organizzare un itinerario al 100% legato alle proprie esigenze, ma permette di abbattere notevolmente i costi rispetto ad un viaggio organizzato tramite agenzia.

Di solito quando pianifico un viaggio, parto con l’abbozzare un elenco di quanto vorrei vedere, poi, cartina alla mano, verifico dove si trovano le varie città ed inizio a tracciare un itinerario di massima con i diversi giorni da dedicare a ciascuna tappa.

Chi non mi conosce (ma forse anche chi mi conosce), molto probabilmente mi riterrà un po’ maniacale, ma io di solito organizzo tutte le tappe sul un file di Excel, suddiviso per giorno con il dettaglio di mattina, pomeriggio e sera. Inserisco poi tutte le cose che vorrei vedere ogni giorno, facendo una suddivisione macro della giornata, appunto gli spostamenti che dovremmo fare e l’indicazione dell’hotel dove passeremo la notte.

Il file di Excel lo carico sul mio cellulare e, di giorno in giorno, aggiorno il programma con quello che è stato realmente visitato e aggiungo i commenti su cosa mi è piaciuto di meno e cosa di più. A me piace pensare “fai da te organizzato”.

Abbiamo iniziato a monitorare i voli verso Aprile, ma vi consiglio di farlo con maggiore anticipo se ne avete la possibilità. Alitalia fa sempre delle offerte molto buone per il Giappone e chi riesce a pianificare con anticipo potrebbe riuscire a strappare un’andata e ritorno attorno ai 500 €.

Noi, per esigenze lavorative, possiamo assentarci per 3 settimane solo ad Agosto, ma non vi nascondo che nonostante gli efficientissimi distributori di bibite fresche sparsi ovunque in Giappone, abbiamo patito veramente il caldo.

I giapponesi, sotto questo punto di vista, sono stoici! Le donne sempre con calze e maniche lunghe per non abbronzarsi (come sicuramente sapete, i popoli orientali prediligono la carnagione chiara) e gli uomini, che vanno al lavoro sempre in giacca e cravatta!

Ad ogni angolo, si trovano ragazzi pronti ad offrirti ventagli e devo dirvi che vanno letteralmente a ruba in confronto ai nostri volantini pubblicitari! Un’idea che il nostro bel paese dovrebbe copiare!

Noi abbiamo viaggiato in Agosto, anche se, potendo, consiglierei di pianificare il viaggio in Giappone in primavera o in autunno in quanto l’estate è molto calda, mentre l’inverno è freddo.

Nonostante il caldo, nel caso si scegliesse di visitare questo splendido paese in estate, ricordarsi sempre di tenere a portata di mano un maglioncino o uno scialle. Appena si entra in un posto chiuso, infatti, l’aria condizionata è a palla e si rischia di prendersi un brutto raffreddore entrando completamente sudati!

Per gli spostamenti all’interno del paese, consiglio di acquistare il Japan Rail Pass (JRP) https://www.japan-rail-pass.it/. È un abbonamento ai principali treni (inclusi parecchi Shinkansen, i treni super veloci), che consente di salire liberamente su ogni treno per un numero illimitato di volte durante il periodo di validità del pass. Il JRP è solamente per stranieri, non possono utilizzarlo i residenti, e va acquistato prima di arrivare in Giappone. Noi abbiamo optato per quello da 14 giorni, che abbiamo attivato al terzo giorno di permanenza a Tokyo per iniziare a fare qualche escursione.

Una volta acquistato il pass, è possibile consultare gli orari dei treni tramite il sito http://www.hyperdia.com/en/, che consente anche di effettuare la prenotazione delle tratte che si vogliono percorrere. Se decideste di visitare il Giappone in Agosto, controllate le date della festività di Obon. Si tratta di una serie di celebrazioni del culto buddhista in onore dei defunti, le cui anime per quattro giorni all’anno ritornano nelle proprie dimore terrene per riunirsi ai propri cari. È il periodo in cui la maggior parte dei giapponesi si sposta per tornare dai propri cari, ed è quindi meglio prenotare i posti sui treni prima di partire se non si vuole rimanere a terra!

Per ciò che concerne il cibo consumato durante il nostro viaggio in Giappone, ci siamo trovati benissimo, abbiamo trovato ogni sorta di cibo, dal sushi tipico giapponese (imperdibile), alla tempura, al tofu e al manzo di Kobe. Gusti diversi dai nostri occidentali, ma tutto buonissimo!

Unica nota dolente sono, andando in estate, i prezzi della frutta fresca. I giapponesi ahimè sono perfezionisti anche in questo e quindi tutta la frutta deve essere perfetta e bellissima anche da vedere. Di conseguenza, si arriva a pagare anche 1500 yen (11 €!) per una piccola anguria di un paio di chili e 4000 yen (30 €!) una cassettina di pesche.

Per fortuna io mi ero documentata prima di partire e mi sono organizzata con buste di frutta essiccata portate in valigia dall’Italia, siamo sopravvissuti almeno un po’ senza svenarci a comperare frutta fresca questi prezzi!

Per il  viaggio in Giappone, noi abbiamo pianificato un viaggio di 18 giorni, dedicando 6 giorni a Tokyo e dintorni, 3 giorni alla zona di Takayama e Kanazawa, 4 giorni a Kyoto, 2 a Hiroshima e Myajima, 2 ad Osaka.

  • Tokyo

Siamo atterrati all’aeroporto di Narita e abbiamo raggiunto la città tramite il Narita Express, treno che collega l’aeroporto con la stazione di Shinjuku.

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Tokyo

Abbiamo soggiornato al Hotel Sunroute Plaza Shinjuku che mi sento di consigliare in quanto vicino sia alla stazione dei treni che a quella della metropolitana e quindi molto comodo per spostarsi sia in città che per le escursioni. Secondo me, vale la pena acquistare il pacchetto con la colazione inclusa in quanto l’hotel offre ampia scelta di piatti continentali.

Da non perdere secondo noi:

  • il palazzo imperiale
  • la Tokyo Tower (la torre Eiffel giapponese)
  • il quartire di Ginza, con tutti i negozi più lussuosi e i ristoranti alla moda. Qui si trovano anche i ristoranti di sushi migliori di Tokyo. Sicuramente non un pasto a buon mercato, ma un’esperienza unica quella di sedersi al bancone con un esperto cuoco giapponese che ti prepara sushi fresco davanti ai tuoi occhi!
  • il quartiere di Asakusa con il tempio Senso-ji con l’annesso complesso di templi e pagode
  • il quartire di Ueno, con Lotus Pond, tempio di Bentendou, viale dei ciliegi,Toshogu Shrine,Five story pagoda
  • il quartire di Shybuya dove si trova la statua del cane Hachikō (vi ricordate il film con Richard Gere?) e il Shybuya crossing, un attraversamento pedonale in diagonale che si può agevolmente osservare (e fotografare) dall’antistante negozio di Starbucks
  • la passeggiata su Takeshita Dori, caratteristica via di negozi con gadget vari e prodotti con personaggi per adolescenti. Qui si può osservare il lato più stravagante dei giapponesi, che non disdegnano capelli fluo o vestiti a dir poco particolari.

2. Kamakura

L’abbiamo visitata come escursione rimanendo basati a Tokio e sfruttando il nostro Japan Rail Pass.

Imperdibili il Grande Buddha e Hasedera Temple con bella vista su tutta la costa.

3. Nikko

Anche in questo caso come escursione a 140 km di Tokyo. La città è patrimonio mondiale dell’Unesco e raccoglie tantissimi monumenti storici molto antichi. Anche questa da non perdere!

4.Takayama

La cittadina in sé non è particolarmente affascinante, ma è un buon punto di partenza per la visita di Shirakawa-go, antica cittadina giapponese con caratteristiche case con il tetto spiovente di paglia, inserita anche essa nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Purtroppo, causa mancanza autobus, noi non abbiamo potuto visitare il villaggio originale, ma solo la ricostruzione di Hida no Sato. È stata comunque una bella esperienza che consiglio di fare.

5.Kanazawa

L’abbiamo girata tramite autobus acquistando in hotel il biglietto del loop bus. Da non perdere assolutamente è il meraviglioso Kenroku-en Garden, uno splendido giardino in stile giapponese e l’adiacente Kanazawa Castel Park.

6.Kyoto

Città meravigliosa a cui abbiamo dedicato 4 giorni con un’escursione alla vicina Nara. Noi abbiamo soggiornato al Monterey Hotel Kyoto: camera spaziosa molto vicino alle strade principali della città e ai mezzi pubblici.

Da non perdere secondo noi:

  • Kyoto nord ovest
    • Kinkakuji Temple (padiglione d’oro)
    • Ryoanji Temple con all’interno un giardino stile kare-sansui con 15 rocce
    • Ninnaji Temple (molto bello il giardino entrando sulla destra e la pagoda)
  • Higashima Sud
    • Kiyomizudera Temple
    • Sannenzaka e Ninezaka Slope per arrivare a Ryozen Kannon (grande Buddha bianco)
    • Kodaiji Temple,
    • Chion-in Temple,
    • Shoren-in (molto bello il giardino).
  • Higashima Nord
    • Nanzenji TempleKodaiji Temple,
    • Strada della filosofia, interamente costeggiata dai ciliegi. Sicuramente imperdibile nel periodo della fioritura, ma interessante anche nelle altre stagioni
    • Honen-in Temple
    • Ginkakuji Temple(padiglione d’argento) con annesso il meraviglioso giardino zen.
  • Gion
    • È il quartiere delle geishe, rarissime nel Giappone dei nostri giorni. In questo quartiere, però, potreste essere fortunati come noi, e vederne una :o)
    • Il tempio Yasaka Shrine
  • Arashiyama e Sangano area, meritano di essere visitate per il caratteristico bosco di bambù
  • Kyoto Sud-ovest: ultimo ma non ultimo, il meraviglioso tempio di Fushimi Inari Thaisha con la sua caratteristica infilata di torii rossi.

7. Nara

Anche questa città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. È caratterizzata, oltre agli splendidi templi, da cervi che girano indisturbati per tutta la città. Si possono addirittura acquistare degli appositi biscottini per avvicinare i simpatici animale, anche se qualche giapponese non apprezza completamente al loro presenza.

Sono sicuramente da non perdere il Todaiji Temple e Grande Buddha al suo interno.

8.Hiroshima

Tappa ricca di significato e davvero toccante per me, merita sicuramente una riflessione la visita dei luoghi legati allo sgancio della bomba, nonché il museo, che come noterete dalla foto, è un museo della PACE. Anche solo il nome, evoca la lungimiranza del popolo giapponese.

9.Miyajima

Questa isola di fronte a Hiroshima è raggiungibile solo tramite traghetto. Consiglio vivamente di fare di tutto per dormire una notte sull’isola, in quanto l’atmosfera è davvero magica quando le orde di turisti si imbarcano sull’ultimo traghetto e la sera rimangono solo i pochi abitanti e le persone che pernottano. Noi abbiamo soggiornato al Yamaichi Bekkan proprio davanti allo sbarco traghetti e 5 minuti a piedi dal santuario (comodissimo!).

Magico il Torii rosso che viene coperto dalle diverse maree. Anche in quest’isola si trovano i simpatici cervi che fanno compagnia ai turisti…e non solo.

Un suggerimento: dal momento l’isola si raggiunge solo tramite traghetto, è comodissimo recarvisi solo con un piccolo bagaglio. Per noi è stato possibile spedendo la restante parte dei nostri bagagli direttamente ad Osaka. Questo è un servizio molto comodo che offrono quasi tutti gli hotel. Informatevi se avete intenzione di visitare Miyajima.

10.Osaka

Ultima tappa del nostro tour giapponese. Abbiamo visitato il futuristico Umeda Sky Building con le sue scale mobili mozzafiato e abbiamo passeggiato per la coloratissima Dotonbori, dove sulle facciate dei negozi sono riprodotte simpatiche figure per attrarre i consumatori.

Da Osaka, merita inoltre effettuare un’escursione al castello di Himeji. Quando siamo andati noi era impacchettato per ristrutturazione, ma sicuramente anche questo è uno dei luoghi imperdibili del Giappone.

 

Non so se dal racconto si è capito, ma il Giappone è una meta che ci ha appassionati, dove torneremmo volentieri e che consiglieremmo a chiunque!

Se volete ulteriori info per organizzare un viaggio in Giappone, non esitate e contattarmi.

Roberta

Non perdetevi il precedente post di Roberta sul suo viaggio in Giappone

Testi e foto di Roberta