Famiglia tuttofare in viaggio

Mostar e Blagaj. Bosnia con bambini

Il nostro breve tour nell’ex Jugoslavia non poteva non toccare Mostar, una splendida città situata nel sud della Bosnia e attraversata dal fiume Narenta. Una città tristemente nota per il crollo dello Stari Most durante la guerra, una città che è un mix fra oriente ed occidente, fra cultura islamica e cattolica, una cittadina famosa per i tuffi estivi dal suo alto ponte.

Mostar è una città abbastanza grande, la popolazione è infatti di circa 100.000 persone e il suo nome deriva dal Ponte Vecchio, lo Stari Most, e dalle torri sulle due rive del fiume Narenta dette “i custodi del ponte” (mostari).

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Durante la guerra dei Balcani Mostar venne presa di mira dall’artiglieria delle truppe federali jugoslave e messa sotto assedio per 9 mesi, la città venne praticamente distrutta. Oggi è ancora facile girando per la città imbattersi in edifici lacerati dalla guerra e lasciati lì in rovina, un lascito pesante e ancora vivo per tutte le nuove generazioni.

Ma la città non è solo solo questo: Mostar è le sue moschee, i minareti dai quali i muezzin richiamano i fedeli alla preghiera, le chiese cattoliche, il ponte ricostruito, la tanta gente per le strade e tutti i negozietti ricchi di souvenir che ricordano i bazar arabi.

Mostar sicuramente è una città multietnica, sembra una congiunzione tra il mondo orientale e quello occidentale, una sensazione che in realtà, durante il nostro viaggio, tutta la Bosnia ci ha riservato.

La guida che ci ha accompagnati nella visita di Sarajevo ci ha raccontato che la città di Mostar è stata messa a durissima prova durante la guerra. Non esiste famiglia residente, di qualsiasi etnia, che non abbia subito un lutto durante il conflitto. La convivenza è ancora difficile oggi, etnie differenti si ignorano, le stesse scuole sono separate, cristiani da islamici, e quando le classi scolastiche non sono sufficienti per la divisione a scuola si va a giorni alterni.

Noi abbiamo conosciuto una donna che durante la guerra è scappata in Italia, oggi gestisce un piccolo ristorante nei pressi del Ponte Vecchio, ha iniziato a raccontarci il tempo della guerra, della distruzione, i bombardamenti … poi con le lacrime agli occhi è scappata in cucina. L’emozione e la sofferenza dopo 25 anni era ancora troppa per esser raccontata. Con un nodo alla gola, lì abbiamo iniziato a capire. Proprio la visita di Mostar ci ha fatto sentire la devastazione di queste terre a pochi km da casa nostra.

Cosa vedere a Mostar?

Veramente tante le attrazioni, ma la prima cosa che vi consigliamo e una passeggiata nel bazar con una fermata ad un bar per sorseggiare il caffè bosniaco ed immergersi così nell’atmosfera della città.

Sulla sponda orientale del fiume che divide la città si trova quella che forse è la via più suggestiva: la Kujundzilk. La via è piena di botteghe di artigiani, è pedonale e facilmente visitabile a piedi, ed è il cuore pulsante del commercio di Mostar.

Il centro storico è infatti caratterizzato da viuzze di ciottoli di pietra, ai lati le tipiche botteghe in pietra che ricordano i bazar orientali con lampadari scintillanti, oggetti di metallo colorati e intagliati, il famoso Stari Most distrutto durante la guerra, le cupole delle moschee e i minareti che svettano sulle case, il verde fiume Naretva che scorre forte e divide la città e poi la gente che ti parla con la voce strozzata della guerra e quel mix fra passato che rimane e presente che vuole guardare al futuro.

L’attrazione sicuramente più conosciuta è il Ponte vecchio (lo Stari Most), patrimonio mondiale UNESCO, distrutto durante la guerra dei Balcani e oggi completamente ricostruito. Alla base del ponte oggi si trova una pietra originale appartenente al vecchio ponte, nei pressi del “Museo del ponte vecchio”, con la scritta “Don’t forget ’93”. Il ponte è inoltre famoso per essere fin da tempi antichi teatro di una gara di tuffi da 20 metri.

Sulla torre ovest dello Stari Most è possibile visitare il Museo della guerra che ripercorre con immagini la devastazione della città. Dopo la visita abbiamo capito il nodo alla gola della signora della bar, Mostar durante i bombardamenti non esisteva più.

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La moschea Karadozgebova Dzamija è caratterizzata da una grande cupola e dal più alto minareto della città. E’ la più importante moschea dell’Erzegovina, costruita nel 1557. Non visto come attrazione turistica, ma come luogo di riflessione, è il piccolo cimitero che troviamo nei pressi della moschea. Fa effetto vedere le date di nascita e di morte di tante persone, giovani quasi tutti morti nel 1993/94.

Vicino alla moschea si trova anche il Museo delle vittime della guerra e del genocidio 1992-1995, un piccolo museo da impatto emotivo molto forte. Non consigliato per bambini a mio avviso minori di 12/13 anni.

A noi visitatori riesce difficile comprendere come sia stato possibile che persone che coabitavano pacificamente nella stessa città iniziarono ad uccidersi a vicenda.

Un’altra visita degna di nota è alla moschea del pascià Koskin Mehmed. Questa moschea è più piccola della precedente, ma si trova in una posizione molto strategica, a soli 150 metri dal ponte vecchio. Salendo sul suo minareto è possibile ammirare tutta la città con il suo mix fra minareti e campanili cattolici e godere di una vista privilegiata sullo Stari Most. Costo della visita della moschea e salita sul minareto 12 Km

Dove dormire a Mostar

In città si trovano moltissimi cartelli di case o stanze in affitto, segno sicuramente di una città che vuole lasciarsi alle spalle il turbolento passato e aprirsi ai turisti per fare apprezzare le bellezze del luogo. Il nostro consiglio è di valutare bene l’alloggio prima, i prezzi sono veramente molto competitivi, ma in alcuni posti la pulizia può non essere il loro punto a favore.

Noi vi consigliamo un bellissimo appartamento Hostel Aurora, in un’ottima posizione con parcheggio, a pochi passi dallo Stari Most. Costo a notte per 4 persone 25,60 con colazione. Pulizia impeccabile, mobili nuovi, bagno privato e parcheggio.

Dove mangiare a Mostar

Vi consigliamo due locali, molto carini, con ottimi prezzi, buona scelta di pietanze locali e ottimi prezzi, entrambi vicinissimi allo Stari Most:

  • Restoran Sadrvan, un locale con molti piatti tipici bosniaci e wifi gratuito
  • Fast food Stari Grad 2, da provare i loro Cevapi e bella vista sullo Stari Most

 

Nei dintorni di Mostar

Durante una visita a Mostar non potete perdervi il piccolo paesino di Blagaj. Blagaj si trova a circa 20 minuti di auto da Mostar, è famoso per essere sede di un delizioso Monastero derviscio incastonato fra uno sperone di roccia e il fiume Buna. La sua posizione veramente suggestiva lo rende un’attrazione assolutamente da visitare. Il Monastero è visitabile a pagamento e richiede una ventina di minuti. Per visitarlo occorre togliere all’entrata le scarpe e per le donne indossare un velo sul capo (disponibile all’entrata del Monastero).

Il Monastero è su due piani, le stanze sono abbastanza spoglie, sono i tappeti colorati a creare una suggestiva atmosfera, la stanza più caratteristica della visita per noi è stata la biblioteca, con testi e una vista scenografica sul fiume Buta.

Vicino all’entrata del Monastero ci sono pochi posteggi per parcheggiare l’auto, se tutti pieni occorre parcheggiare la vettura prima della discesa al monastero e percorrere un piccolo tratto di strada a piedi. Intorno al Monastero ci sono bancarelle che vendono souvenir, a ottimi prezzi, bar e ristoranti sul fiume. Per una foto super instagrammabile vi consigliamo di attraversare il fiume e percorrere un piccolo sentiero di terra dietro ai ristoranti, da qui la visita sul Blagaj Tekija è nel suo massimo splendore.

Se state organizzando un viaggio in Bosnia non perdetevi i nostri consigli generali e il nostro racconto su Sarajevo.

Paolo & Francesca

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