Famiglia tuttofare in viaggio

Homepage

Sarajevo con bambini

I 140 km che da Mostar portano a Sarajevo sono in prevalenza su una strada che si inerpica nella florida vallata. La strada è fiancheggiata dal fiume Narenta e da alti e verdi crostoni di roccia che incorniciano paesaggi da cartolina. La Bosnia è ancora una terra brulla e selvaggia, i suoi colori sono infinite sfumature di verde e beige.

Durante le due ore e mezza di tragitto si alternano piccoli paesini a poche case sparse ormai dimesse. L’autostrada è pressoché inesistente e il lento fluire dei km sembra volerti preparare ad una città che va scoperta e capita lentamente.
Arrivati a Sarajevo è difficile dire in parole ciò che si sente.

Sarajevo è il vecchio mercato, i bazar brulicanti di pashmine colorate e oggetti incisi di metallo. Sono i caffè bosniaci dove le persone sorseggiano lentamente kafana servito nella dzezva, le tantissime moschee, le chiese cattoliche ed ortodosse. Sarajevo è la fusione di culture diverse, l’incontro fra oriente ed occidente. La popolazione della città è costituita da etnie e religioni diverse: bosniaci, serbi e croati, musulmani, cattolici, ebrei ed ortodossi professano le loro usanze e credenze e cercano, in un tacito non ricordiamo il passato, di convivere pacificamente. Sarajevo

Case in stile art nouveau in evidente stato di degrado si alternano con colorate abitazioni da poco ristrutturate, vecchi palazzoni dell’era socialista costeggiano i grandi viali della città. Un mix architettonico che enfatizza ancora di più l’eterogenietà di questa unica città.


Ma Sarajevo è anche un tuffo in un passato tristemente ancora vicino e vivo, una profonda cicatrice che fa fatica a rimarginarsi. Le rose di Sarajevo, i buchi di mortaio sulle case, il viale dei cecchini, gli edifici abbandonati, i musei che raccontano un assedio devastante. Sarajevo e i suoi abitanti sono stati duramente colpiti dalla guerra degli anni ’90. I 44 mesi di assedio hanno creato ferite che ancora non sembrano cicatrizzate.

Di solito non amiamo tour guidati, ma questa volta volevamo capire, sapere la vera storia. Abbiamo perciò deciso di integrare il nostro vagare in autonomia ad una visita guidata della città. Abbiamo perciò passato 3 ore e mezza con una preparatissima guida locale che ha raccontato la triste vita di Sarajevo negli anni della guerra. Un racconto vero da chi la guerra l’ha vissuta sulla propria pelle e sulla pelle dei propri famigliari.

Purtroppo per problemi lavorativi dell’ultimo minuto abbiamo potuto trascorrere solo un giorno a Sarajevo, riducendo di molto le tante cose programmate, ma vi faremo presenti le attrattive suggerite dalla guida locale. Ma partiamo dall’inizio.

Arrivati a Sarajevo abbiamo parcheggiato la vettura in un parcheggio a pagamento il Skenderija Garaza e ci siamo incamminati sulla via Obala Kulina Bana che costeggia il fiume Miljacka. All’altezza del Latin Bridge, il ponte ottomano famoso perché vicino alla sua estremità settentrionale fu ucciso il re Francesco Ferdinando d’Austria, si trova l’agenzia che abbiamo deciso di utilizzare per conoscere veramente Sarajevo, l’agenzia Insider.

Abbiamo scelto questa agenzia per la disponibilità degli operatori, per la varietà di tour offerti e per la possibilità di avere guide locali parlanti italiano, con due bimbi era per noi essenziale che capissero anche loro, l’agenzia si trova in Zelenih Beretki. Noi abbiamo scelto il tour Times of Misfortune, un giro di 3 ore abbondanti che ripercorre quello che la città e i suoi abitanti hanno vissuto dal 1992 al 1995, nel tour è compreso il trasporto in pulmino e l’ingresso al Tunnel.

Il tour inizia con la salita alla fortezza gialla, dalla fortezza si gode di una bella vista dall’alto di Sarajevo, la posizione ti fa rendere conto di come Sarajevo sia in una conca, circondata dalle colline, e sia stata perciò facilmente attaccabile dei serbi durante l’assedio.

Si ripercorrono in pulmino poi le principali  tappe che hanno segnato l’assedio a Sarajevo: il vecchio ospedale di maternità, il cimitero degli eroi, il viale dei cecchini, i monumenti dedicati alle vittime della guerra fino a giungere al museo Tunnel della Speranza, il Tunnel costruito dai bosniaci per collegare Sarajevo, completamente isolata, con altre città bosniache. Tunnel costruito da normali cittadini sotto l’aeroporto, unico punto non controllato dai serbi (ve ne parleremo bene in un post dedicato).

Raccontare ciò che abbiamo ascoltato sarebbe riduttivo, posso però dirvi che il racconto del lungo assedio di Sarajevo durato 44 mesi da chi l’ha vissuto sulla propria pelle vale da solo i tanti km percorsi.

Tanti gli aneddoti e le delucidazioni spiegati dalla guida: il perché qui si trova un monumento dedicato alla scatoletta di carne, le uccisioni dei civili durante i funerali, come i cecchini uccidevano i passanti, il periodo di governo con Tito, l’attuale situazione di precaria e silenziosa convivenza.

Finito il tour abbiamo, su consiglio della guida, mangiato dei buonissimi ed economici pite (in 4 abbiamo speso 8 euro con bevande) al Buregdzinica Bosna in Bravadziluk, zona old town. I pite sono dei lunghi involtini di pasta sfoglia con vari ripieni, potete scegliere formaggio, carne, spinaci, patate…veramente buonissimi!

Abbiamo poi passeggiato per la vecchia Sarajevo, siamo passati davanti alla Biblioteca, da poco ricostruita dopo essere stata quasi completamente distrutta durante la guerra, percorso via Telali fino alla fontana Sebilj, una fontana in stile ottomano nel centro di piazza Bascarsija. Tutta la zona intorno alla piazza è un susseguirsi di viuzze in pietra pieni di ristorantini, caffè e negozietti. Nei bazar, che vendono suppellettili in metallo, è possibile vedere gli artigiani lavorare ancora a mano gli oggetti con scalpello e martello.

Sarajevo

Abbiamo poi fatto un giro nel mercato al coperto della città, dove è possibile trovare le note rose di Sarajevo, simbolo dell’impatto mortale di un colpo di mortaio sul pavimento. Segni colorati di rosso sul pavimento per ricordare luoghi in cui vi sono stati stragi di innocenti. Abbiamo poi visitato la moschea Gazi Husrev-beg, la chiesa cattolica del Sacro Cuore e la chiesa ortodossa della Natività di Gesù, ogni angolo della Bosnia ricorda questa mescolanza di etnie e religioni differenti. In via Marsala Tita è possibile vedere la fiamma eterna segno dell’unione dei serbi, croati e bosniaci nella lotta per la libertà della seconda guerra mondiale. Vicino alla fiamma eterna si trova il mercato noto per essere stato luogo di strage durante l’assedio. Proseguendo per la via si arriva al Monumento memoriale per i bimbi vittime della guerra.

Suggerimenti per una visita a Sarajevo:
  • Il rituale del caffè bosniaco è assolutamente da fare, fermarsi in un locale, mettere in ordine le tante emozioni e sorseggiare lentamente la calda bevanda.

  • E’ interessante salire con la funivia fino al Monte Trebevic, qui si trova la pista da bob costruita per le Olimpiadi invernali del 1984. La Funivia, riaperta solo nel 2018, si prende da Hrvatin bb e si trova a 5 minuti a piedi dallo stabilimento di birra Sarajevsko.
  • Tutta la zona dell’Old Town è visitabile tranquillamente a piedi e noi vi consigliamo assolutamente di visitarla così. Se invece desiderate uscire dal centro città ci sono bus e tram. Il Tunnel di Sarajevo si trova a circa 8 km dalla città, attaccato all’aeroporto, ed è raggiungibile in bus o in taxi

  • Visitate almeno un museo sulla guerra in Bosnia. A noi hanno fortemente consigliato la galleria 11/07/95 che si trova vicino alla Chiesa del Sacro Cuore. Visto però il forte impatto emotivo che tale museo può suscitare, ci sono racconti ed immagini del genocidio di Srebrenica, noi con i bimbi abbiamo deciso di visitare solo il Tunnel di Sarajevo.
  • Il tristemente noto Viale dei Cecchini è in Ulica Zmaja od Bosne, ad ovest del centro città, direzione aeroporto.
  • Per info pratiche su cambio, strade, documenti e sanità leggete il nostro articolo Bosnia consigli utili e costi

Abbiamo macinato veramente molti km in pochi giorni per raggiungere la Bosnia, ma la Bosnia è una perla poco conosciuta, assolutamente da conoscere, e che si può ancora definire una meta low cost.

Mettete il like alla nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sui nostri nuovi articoli. Leggete anche il nostro articolo su Mostar e Blagaj, dei laghi di Plitvice e del rifugio degli orsi di Kuterevo

Francesca

#collaborazione

 

Siti storici in Canada. I forti canadesi in Ontario e Quebec

Durante la nostra visita nel Canada orientale tappa obbligatoria è stata la visita di alcuni siti storici della Nazione.

In un viaggio per noi è sempre importante mixare le varie attrattive, apprezzare i paesaggi e stare a contatto con le bellezze naturali, ma anche conoscere un territorio partendo dalla sua storia.

Nel nostro otr in Canada abbiamo pertanto deciso di visitare alcuni musei e i diffusi forti nazionali, traccia storica importante del contatto europeo in questa terra.

Informazioni pratiche sui Forti Canadesi

I siti storici sono veramente tanti e distribuiti su tutto il territorio, ben segnalati e facili da raggiungere.

Noi avevamo il Discovery Pass di Parks Canada che permetteva l’accesso gratuito a tutti i forti visitati. Nell’apposito opuscolo fornito insieme al pass sono elencati tutti i siti storici nazionali visitabili, compresi i forti.

Una nota che abbiamo piacere di menzionare è che abbiamo sempre trovato una grande cordialità, disponibilità e professionalità da parte del personale addetto ai siti, cosa che può sembrare scontata, ma credetemi per chi ha viaggiato un po’ sa che non lo è affatto. Quindi grandi complimenti per la gestione dei parchi e dei siti storici.

Per chi viaggia con bambini piccoli consigliamo la fascia, i forti sono raggiungibili con i passeggini, ma non è possibile salire sulle mura difensive e spesso si trovano scale per scendere nei tunnel di difesa o nei piani rialzati.

I forti canadesi visitati

 

  • Fort Wellington in Ontario

Il forte si trova in Ontario a fianco del fiume San Lorenzo. Fu commissionato dal governo britannico durante la guerra del 1812 per proteggere la parte di fiume San Lorenzo a Prescott.

Il forte è ben raggiungibile in automobile, un ampio parcheggio gratuito è situato di fronte al visitor center. Nelle vicinanza si trovano alcune panchine con tavolini, dove noi abbiamo poi pranzato dopo la visita.

E’ possibile visitare tutto il forte in autonomia, all’interno troverete personale in uniforme d’epoca che simulerà momenti di vita del passato e vi darà informazioni.

All’ingresso verrete accolti da una guardia in uniforme, gentile e sorridente, che vi farà entrare attraverso una piccola porta di legno.

 

 

Al interno è possibile visitare numerosi edifici:

  • L’edificio degli Ufficiali, ammobiliato e ben conservato, con camere da letto, sala da pranzo, cucina e zona relax.
  • Proseguendo nella visita troverete l’edificio adibito invece a cucina con vicine le latrine (costruite in un secondo momento), separate quelle degli Ufficiali dai soldati semplici.
  • Al centro del sito l’edificio più alto su più piani che offre al visitatore uno spaccato di vita che i soldati affrontavano al’interno della fortezza, dove dormivano, come si vestivano ecc… E’ possibile inoltre vedere la polveriera dove venivano conservate le palle di cannone e la polvere da sparo. Al piano superiore il visitatore camminerà tra i letti dei soldati e la sala da pranzo, l’arredamento e gli oggetti di vita quotidiana riproducono quella che era la vita e le condizioni dell’epoca. L’ultimo piano poi offre un corridoio che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio con finestrelle difensive e bocche poste sul pavimento per poter affrontare al meglio i possibili nemici entrati nel forte.
  • Continuando la vostra camminata nel cortile interno, troverete infine il tunnel che collega sottoterra il forte alla stanza difensiva, che dà direttamente sul fiume, dove i soldati potevano affrontare in prima battuta i nemici.

Questo forte veramente ben ristrutturato dà la possibilità di vedere molte armi, cannoni di svariate dimensioni, oggetti di vita quotidiana e con grande nostra sorpresa di sentire lo sparo di un vero cannone (sempre caricato a salve e sempre in sicurezza).forti canadesi

Dopo aver visitato il forte vi consigliamo una visita al visitor center, qui vi è un’area in cui si può vedere il relitto di una nave da guerra e numerosi reperti storici.

  • Fort George in Ontario

La struttura militare si trova a Niagara on the Lake in Ontario, il forte è stato completamente ricostruito sui resti dell’originale distrutto durante la guerra del 1812.

forti canadesi

All’ingresso del forte verrete accolti da personale in costume d’epoca, molto suggestivo, quello che colpisce immediatamente è la visione di un piccolo cannone posto al centro del forte, le palle da sparare ben allineate e l’ottimo stato di tutti gli edifici (ricordiamo però che trattasi di un forte in gran parte ricostruito).

Il forte è visitabile senza guida, pertanto potrete soffermarvi a vedere quello che preferite rispettando i vostri tempi. Inizialmente vi troverete di fronte dei soldati che danno la possibilità al visitatore di indossare un costume d’epoca e sparare, guidati dagli addetti, con un moschetto caricato a salve. Per tale azione vi è un supplemento di prezzo da pagare direttamente in loco.

Noi non abbiamo sparato, ma gentilmente il “soldato” ha fatto prendere in mano il fucile ai nostri 2 piccoli e concesso una foto ricordo.

Come detto gli edifici da vedere sono molti e tutti ben arredati, si passa dalla cucina dove delle donne, sempre in costume, preparano dei veri dolci dell’epoca, cotti sul camino e con la possibilità di assaggiarli al termine (ovviamente noi li abbiamo mangiati).

Continuando nella camminata si può aver la fortuna di assistere a svariate parate militari con la banda musicale che suona con tamburi e strumenti dell’epoca. Durante il periodo estivo è infatti possibile assistere alle parate musicali con il 41° Reggimento di Foot Fife e Drum Corps e con il 41° Reggimento di Foot Band of Music, veramente molto suggestive.

Verso ora di pranzo poi, seduti su una tribuna di metallo, è possibile assistere ad un evento particolarmente suggestivo: lo sparo di un piccolo cannone all’interno del forte. Tutto fatto secondo i criteri che l’epoca richiedeva, il visitatore si renderà conto di come non fosse poi così semplice ed immediato preparare, caricare e poi sparare con un cannone. Esiste infatti tutto un rituale, svolto da più persone, con ognuno un compito differente e preciso, prima che il cannone potesse sparare. Assolutamente da non perdere!

In un altro edificio si possono vedere, con la possibilità anche di entrarvi, le celle dei reclusi.

Non mancate infine di visitare la polveriera in pietra, l’unico edificio originale e considerato il più antico edificio militare dell’Ontario.

In questo forte veramente ci si sente catapultati in un’altra epoca, in ogni angolo è possibile vedere personale in uniforme, ufficiali, soldati semplici, donne con varie mansioni, il tutto veramente in un clima realistico e conviviale.

  • Fort Lévis in Quebec

E’ una fortificazione costruita nel 1759 sul fiume San Lorenzo dai francesi per difendere le loro colonie dagli inglesi.forti canadesi

Il sito storico nazionale gestito da Parc Canada, si trova a Levis sulla riva sud del fiume, dalla parte opposta di Quebec City. E’ possibile visitare il Forte in autonomia, ma sono possibili anche audio guide, ai bimbi vengono forniti dei quaderni illustrati per meglio visitare il forte.

Arrivati al sito in un giorno di pioggerella, al parcheggio gratuito, ci ha accolto una giovane addetta gentile e sorridente che ci ha indirizzati verso la biglietteria. Appena entrati ci si trova in un ampio prato verde in cui sorge il forte a forma di cavallo protetto da due “collinette” nelle quali sono adagiati vari cannoni di difesa.

L’impatto visivo è notevole e dato il tempo siamo anche gli unici visitatori, il forte può così essere espugnato dai nostri piccoli globetrotter 😉

Anche in questo forte è possibile visitare gli interni: la polveriera, le casematte, passeggiare lungo le mure protettive. La nostra visita è durata circa 90 minuti.

Tirando le somme, se il tempo a vostra disposizione è poco, vi suggeriamo di dedicare un po’ di tempo ai forti canadesi, magari scegliendone anche solo uno. Fra quelli da noi visti vi suggeriamo Fort George, quello che ci è parso più suggestivo e ricco di nozioni e rappresentazioni d’epoca.

Paolo

Sul Canada orientale trovate altri post sul blog, dai parchi canadesi, all’itinerario di viaggio completo di due settimane

#collaborazione

Stati Uniti d’America. Real America con bambini

Pronti per scoprire la Real America in un viaggio itinerante, assolutamente on the road, con bimbi al seguito?!

Il nostro tour in macchina parte da Denver in Colorado, tocca stati americani ancora poco battuti dal turismo europeo come il Nebraska e il Montana, passa per le estese praterie americane in South Dakota e per i meravigliosi grandi parchi nazionali, immensi capolavori naturali, come lo Yellowstone e il Grand Teton nel Wyoming.

Della Real America vi innamorerete grazie ai panorami spettacolari: le grandi foreste che fanno da cornice alle morbide montagne, i geyser che sbuffano, le rosse zone desertiche che si mescolano alle gialle praterie. Questa è anche terra ricca di storia: la patria nativa degli indiani e dei cowboy, del vecchio Far West, dei rodeo, dell’Oregon Trail e i suoi cercatori d’oro, ma anche terra di orgoglio nazionale con il Monte Rushmore.

In pratica un mix emozionante che saprà coinvolgere chiunque, da grandi a piccini!

Il nostro viaggio nella Real America ha avuto una durata di tre settimane e si è svolto nel mese di agosto quando i nostri due pargoli avevano 18 mesi e 4 anni.

Abbiamo percorso circa 4500 km, partendo da Denver girando a nord est verso il caldo Nebraska, salendo in South Dakota, girando verso ovest direzione Wyoming e Montana e concludendo il nostro tour nuovamente a Denver, dopo un piccolo salto nella rossa Colorado Springs.

Ma ecco le nostre principali tappe, stato per stato!

Real America. Nebraska

Se cercate distese sconfinate, pace e tranquillità, il Nebraska è perfetto. Qui abbiamo deciso di toccare una piccola parte dell’Oregon Trail, l’antica pista che portava i carri dei pionieri da est, in Missouri, ad ovest fino in Oregon e  di fare una fermata particolare.

Nelle nostre tappe abbiamo visitato:

  • Carhenge si trova vicino alla città di Alliance e l’artista del sito ha cercato di riprodurre con le vetture Stonehenge in Inghilterra. E’ un sito all’aperto, gratuito con un piccolo negozio di souvenir e bibite, un luogo assolutamente stravagante ed eccentrico.
  • Scotts Bluff National Monument, caratterizzato da un grosso sperone di calcare alto 244 mt, su tale sperone si può scegliere di salire in automobile e fare piccoli percorsi a piedi o salire solamente tramite il sentiero, il Saddle Rock Trail, alla base dello stesso. In cima alla roccia si possono ammirare ancora le tracce dell’antico percorso dei pionieri, oltre ad ammirare una bella vista sulla pianura. 
  • Chimney Rock National Historic Site, questa guglia era uno dei punti di riferimento per i pionieri nel periodo delle carovane. Vi sono sentieri, immersi nella prateria, che portano fino alla base. State attenti solo ai serpenti, in questa zona sono molti i segnali di pericolo serpenti a sonagli. 

Real America. South Dakota

  • Badlands National Park, un parco lunare e aspro che colpisce per i colori delle sue rocce, il rosso che si sfuma con il grigio, con il verde, con l’arancione e con il giallo. Tantissimi gli overlook per ammirare i fantastici panorami, da immortalare assolutamente con la macchina fotografica, diversi sentieri nel parco, alcuni praticabili anche con bimbi a piedi o in zaino. Per i trekking in estate tenete però presente che può fare parecchio caldo e anche questa zona è a rischio serpenti. Durante il percorso sarà possibile anche avvistare diversi bisonti, cani della prateria e con un po’ di fortuna bighorn.
  • Wall è un vivace centro turistico, reso famoso per l’iniziativa di un farmacista che nel 1936 decise di mettere un’insegna e regalare acqua ai viaggiatori che transitavano di lì. La farmacia ora è Walldrugs, un grande centro di negozi commerciali a tema Far West. Merita una sosta per rilassarsi dopo o prima una gita nelle Badlands.
  • Black Hills In queste bellissime colline troverete veramente un’esplosione di natura, di storia, di vita passata, di patriottismo e quel velato senso di terra sacra che farà riflettere.
  • Custer State Park. Le fitte pinete, le sconfinate praterie, i bisonti e i cani della prateria fanno da patroni in questo bellissimo parco.
  • Mt Rushmore National Memorial. Questo massiccio monumento ai quattro presidenti americani colpisce per la sua solennità e grandezza. Il Presidential Trail permette di passare proprio sotto al monumento, il trail con varie scale non è praticabile con passeggini. In questo luogo si respira molto forte il patriottismo nazionale. Nell’arena sottostante al monumento, prima dell’accessione delle luci notturne, si tengono tributi e ringraziamenti ai militari, agenti e veterani americani con tanto di inno cantato da tutti i presenti.
  • Crazy Horse Memorial. La scultura, una volta finita, rappresenterà il capo Sioux, Cavallo Pazzo, e sarà la scultura più grande al mondo. Il sito prevede un piccolo museo dedicato ai nativi, lo studio dello scultore che iniziò i lavori, caffè e negozietto di souvenir.
  • Deadwood Una volta era una piccola cittadina mineraria in cui le regole non esistevano e in cui sono morti famosi pistoleri come Wild Bill Hickock. Oggi è una carina cittadina ricca di sale da gioco, con bei edifici risalenti all’età della caccia all’oroAlle porte della città vi è anche la possibilità di visitare una vecchia miniera.
  • Sturgis Carina cittadina ricca di locali famosa perché in estate si svolge lo Sturgis Motorcycle Rally, uno dei più grandi eventi motociclistici del mondo.
  • The Mammoth Site. Questo sito vanta il maggior numero di mammut fossili americani, con la possibilità di visionare dei vari scavi archeologici.

Real America. Wyoming

Il Wyoming è una terra in cui la natura è padrona assoluta e dove in alcuni punti ti senti proprio piccolo piccolo di fronte alla sua maestosità, quando entrerete nello Yellowstone N.P. capirete cosa intendo.

Le nostre tappe hanno toccato:

  • Cheyenne è la piccola capitale dello Stato. Noi non l’abbiamo trovata particolarmente attraente. Abbiamo visitato il Campidoglio, uno dei vari musei sulla storia dei pionieri e cowboy presente e fatto un salto allo store Wrangler
  • lo Yellowstone National Park, ve ne abbiamo parlato nei dettagli in questo ARTICOLO
  • il Grand Teton, si trova vicino all’entrata meridionale dello Yellowstone, offre tanti scorci per scattare stupende fotografie e numerosi trails, alcuni fattibili con i bambini. Noi abbiamo preso il traghetto per il Jenny Lake e fatto l’Ispiration Trail fino a Ispiration Point, dove potrete godere di un bellissimo panorama sul lago e sulle montagne. Il Trail inizia con un sentiero abbastanza semplice in mezzo al bosco, per poi salire lungo una pietraia in salita nell’ultimo tratto. Per i bimbi più piccini è perciò consigliato un marsupio o uno zaino. In questa zona vivono orsi, wapiti e l’antilope capra, tutti facilmente avvistabili, quindi aguzzate la vista
  • Devils Tower è un cono di roccia, famoso per essere presente nel film di Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, si può tranquillamente girare tutto intorno a piedi, anche con i passeggini. Il sentiero è immerso in una pietraia fra i pini. Luogo sacro per molte tribù di nativi americani mantiene, a nostra avviso, un’atmosfera particolare. Una passeggiata intorno al Devils Tower sarà qualcosa di suggestivo, sarà il fruscio del vento fra i pini, il silenzio, ma qui si respira un’aria di sacro che vi darà la sensazione di un piacevole senso di pace e tranquillità
  • Cody è una carina cittadina, porta d’acceso per l’East Entrance dello Yellowstone N.P. Qui potrete fare un’immersione nel vecchio Far West. Nella città di Buffalo Bill potrete visitare il museo a lui dedicato, il Buffalo Bill Historical Center, assistere ad un rodeo o ad una rappresentazione storica con tanto di sparatoria per le vie del paese (vicino all’Irma Hotel), visitare l’Old Trail Town e la Buffalo Bill Dam.
  • Jackson Hole, una piccola cittadina in perfetto stile western alle porte dello Parco Nazionale del Grand Teton. Fate un giro per le strade della città, entrate in un vecchio saloon di legno, fate shopping nei negozietti in stile country e visitate la suggestiva piazza principale caratterizzate da 4 archi realizzate con palchi di cervi e wapiti.

 

Real America. Colorado

Il Colorado è lo stato più montuoso degli USA e la stessa capitale Denver, soprannominata Mile High City, è alta un miglio, 1600 mt.

Noi abbiamo visitato:

  • Denver Abbiamo percorso a piedi la 16th, Larimer Square e Downton, nella zona si trovano moltissimi locali, bar e ristoranti e risulta una piacevole passeggiata. Una sosta che merita è alla The Cheesecake Factory sulla 16th, da provare una delle tante fette di torta! Noi abbiamo visitato il Denver Museum of Nature and Science e il Denver zoo, due mete che sono state scelte in modo particolare per i bimbi. I musei americani a noi piacciono molto perché permettono sempre ai bimbi di toccare, di testare ciò che vedono. L’interattività permette a loro di comprendere argomenti complessi e di viverli come un gioco. Il museo di Scienze naturali è veramente molto ben organizzato con tante sale diverse, dagli animali ai minerali alle pietre preziose e soprattutto molte aree per i bimbi per sperimentarsi, l’area alla ricerca di fossili di dinosauri è stata per il mio piccolo paleontologo il top! All’esterno si trova poi un’ampia zona verde con parchi giochi e zone pic nic. Lo zoo non è un posto che noi amiamo, ma ai bimbi è piaciuto molto e gli animali paiono ben tenuti.
  • Colorado Springs Abbiamo visitato il bellissimo Garden of the Gods, a ovest della città, un parco gratuito che colpisce per le rosse formazioni rocciose caratterizzate da pinnacoli, pareti ed archi. Si può visitare in macchina, fermandosi nei vari punti panoramici,  o a piedi utilizzando i sentieri che si snodano fra le rocce. Il percorso principale è di cemento,  visitabile perciò tranquillamente anche con il passeggino. La visita richiede solo qualche ora e ne vale proprio la pena. I colori fra l’azzurro del cielo, il rosso delle arenarie e il verde della vegetazione vi rimarranno impressi.Real america

Real America. Montana

  • Bozeman. Con un amante di dinosauri in casa non potevamo che visitare il Museum of the Rockies. Un museo con una vasta collezione di fossili di dinosauri e reperti di storia naturale. Non vi dico l’emozione del mio piccolo paleontologo nel vedere lo scheletro del T Rex.

Posso infine aggiungere che questo on the road negli Stati Uniti è stato uno dei viaggi che più abbiamo amato, un mix di storia e natura che riesce a soddisfare anche i più pretenziosi!

Le grandi foreste che fanno da cornice alle morbide montagne, i geyser che sbuffano, le rosse zone desertiche che si mescolano alle gialle praterie vi faranno innamorare, ne sono certa 🙂

Suggerimenti per dormire:

  • Se volete dormire all’interno dei parchi prenotate con largo anticipo, le disponibilità si esauriscono facilmente. Se non trovare più disponibilità, continuate a monitorare il sito per possibili disdette, a noi è successo così.
  • Al di fuori dei parchi i motel abbondano, non avrete difficoltà a trovare dove dormire. Noi non avevamo prenotato nessuna struttura dall’Italia.

Francesca

Se ti piace il blog seguici anche su FACEBOOK e Instagram e unisci al nostro gruppo di viaggiatori

Croazia e Bosnia: consigli utili e costi

Un viaggio itinerante in auto fra Croazia e Bosnia anche solo in 8 giorni è fattibile?! Assolutamente sì.

Il nostro viaggio per problemi lavorativi è stato un po’ stravolto strada facendo, ma vi suggeriremo il percorso originale sicuramente più sensato rispetto a quello poi fatto.

E’ un viaggio molto ricco dal punto di vista naturalistico, storico e artistico e dove è ancora possibile vivere una vacanza a costi contenuti.

Il nostro otr è iniziato dal nord Italia, da Torino, abbiamo attraversato il confine con la Slovenia prima di arrivare in Croazia e successivamente siamo giunti in Bosnia.

Mostar-Bosnia

Tappe principali per un otr di 8 giorni fra Croazia e Bosnia:

Croazia: Laghi di Plitvice, Rastoke (paese dei mulini), Segna (località di mare), Kuterevo (rifugio degli orsi) Parco di Krka, Zagabria.

Rifugio orsi a Kuterevo

Croazia e Bosnia

Zagabria

Bosnia: Mostar, Blagaj e Sarajevo

Sarajevo

croazia e bosnia

Blagaj Tekija

Delle varie attrazioni e delle nostre impressioni su Croazia e Bosnia vi parleremo nel dettaglio successivamente, qui cercheremo di darvi soprattutto consigli pratici.

Autostrada
  • Se arrivate dal Nord Italia ed entrare in Slovenia per usare l’autostrada occorre avere la vignetta, una tassa autostradale che si può acquistare, oltre che on line, direttamente presso gli autogrill che si incontrano poco prima di entrare in Slovenia. La vignetta va staccata ed incollata al parabrezza interno del veicolo ed ogni volta che vi troverete a passare presso un casello autostradale le telecamere presenti “leggeranno” la vostra vignetta facendo alzare la sbarra del casello. Oltre che con telecamere vi sono posti di blocco che controllano il possesso, costa 30 euro per un mese, ma vi è anche quella per una settimana che costa 15 euro. Se viaggiate invece su strade statali non occorre la vignetta.
  • In Croazia ci sono come da noi i caselli autostradali dove pagare il pedaggio. Si può pagare con la Kuna o in Euro o con le principali carte di credito
  • In Bosnia esistono pochissimi percorsi autostradali, i vari tratti autostradali che abbiamo trovano sono stati al confine con la Croazia e in un piccolo tratto fra Mostar e Sarajevo. Il pedaggio può essere pagato in Marco Bosniaco, Kuna o Euro (solo carta, no monete) o con la carta di credito.
Soldi:
  • In Croazia c’è la Kuna Croata, noi non abbiamo cambiato soldi dall’Italia, ma prelevato con il bancomat direttamente nelle banche croate. Potete pagare in euro il pedaggio autostradale, riceverete il resto in Kuna, o usare la carta di credito, nei principali negozi l’accettano tranquillamente.croazia e Bosnia
  • In Bosnia c’è il Marco Bosniaco anche qui non abbiamo cambiato soldi dall’Italia, ma direttamente in loco allo sportello delle banche. Qui la carta di credito è meno accettata, ma si può pagare anche in euro in moltissimi posti, compresi i banchetti di souvenir sulle strade che mettono sempre in vista il doppio prezzo marco/euro.
Parcheggi

Per le città come Zagabria, Sarajevo e Mostar vi consigliamo di scegliere un hotel o appartamento vicino al centro con parcheggio privato.

I parcheggi disponibili vicino alle principali mete turistiche sono tutti a pagamento.

Cibo

Sia in Croazia sia in Bosnia troverete di tutto e di più per ogni palato, compreso quello dei bambini. In Croazia i prezzi per pasto abbondante in 4 si aggirano sui 30 euro comprese bevande e birra. In Bosnia i prezzi variano dai 30 euro ad arrivare anche ai 10 a pasto.

Il cibo è molto ricco e buono, anche i bimbi hanno apprezzato tutto e hanno assaggiato volentieri i piatti tipici.

Assolutamente da provare:

  • cevapi, una sorta di piccole salsicce di carne accompagnate con salsa ai peperoni, pane e patate
  • peksimet, dei saccottini di pasta fritta serviti con una salsina al formaggio
  • pite, lunghi involtini di pasta, tipo sfoglia, ripieni di verdure, spinaci, patate, carne o formaggio
  • caffè bosniaco, a me amante dell’espresso corto non fa impazzire, ma va provato 😉 

Nei singoli articoli vi consiglieremo alcuni ristoranti con un buon rapporto qualità/prezzo.

Sicurezza

Entrambe le zone a noi sono apparse sicure, certo non abbiamo vagato in stradine buie di notte e tenute le normali precauzioni di quando si sta in una città, ma ci siamo sempre sentiti tranquilli.

Abbigliamento in primavera

Il tipico abbigliamento a cipolla che si usa in Italia, le temperature sono infatti simili, abbiamo trovato giornate di sole in cui un abbigliamento leggero era perfetto e quelle con vento e pioggerellina che richiedevano una giacca.

Se desiderate visitare moschee ricordate di indossare maglie e pantaloni lunghi, nei luoghi di culto in cui occorre coprire il capo vengono solitamente messi a disposizione dei turisti foulard per coprirsi.

Dormire

Questa volta abbiamo optato per l’affitto di appartamenti, affidandoci a Booking, una soluzione decisamente più economica e con molta scelta, con anche il comfort di potere cucinare qualcosa in caso di necessità.

In media il costo a notte si è aggirato sui 35 euro in Croazia e 25 in Bosnia a notte per 4 persone. Il consiglio è di controllare sempre le recensioni degli altri clienti, privilegiando quelli con un punteggio eccellente e cercando strutture che offrano parcheggio privato disponibile per una maggior sicurezza, soprattutto in Bosnia.

Nei singoli articoli vi suggeriremo le strutture utilizzate.

Documenti e Sanità

Slovenia e Croazia fanno parte dell’Unione Europea pertanto basta carta d’identità valida per l’espatrio come documento valido e tessera Team nel caso di visite mediche. Se volete una protezione sanitaria in più e la possibilità di rientro in Italia in caso di grave necessità, valutate di fare una polizza sanitaria a pagamento, di solito noi ci affidiamo a Columbus.

Anche per la Bosnia va bene la carta d’identità valida per l’espatrio. Per la protezione sanitaria, per alcune tipologie di utenti, è possibile richiedere alla propria ASL il modello 7OBR che permette di avere diritto a cure mediche urgenti gratuite, salvo pagamento di eventuale ticket, negli ospedali pubblici. Per capire meglio vi rimandiamo al sito del Ministero della salute.

Noi avevamo un’assicurazione medica privata che copriva le spese in caso di necessità.

Per tutti gli stati è sempre meglio che la carta d’identità non sia rinnovata, in Bosnia non è proprio accettata, in quel caso richiedetene una nuova o usate il passaporto. Per maggiori e sicure indicazioni consultate comunque il sito del Ministero.

Se viaggiate con la vostra vettura alla dogana bosniaca vi verrà richiesta la carta verde originale, controllate prima di partire che sia valida per la Bosnia.

Nei controlli doganali in Croazia e Bosnia ci sono stati controllati solo passaporti e carta verde, procedure velocissime e nessuna coda, ma calcolate che il nostro otr è stato fatto ad aprile nel periodo pasquale.

Telefono

Non vi sono più costi aggiuntivi per roaming in Croazia. Si utilizza il proprio piano tariffario come se vi trovaste in Italia.

Signa

In Bosnia invece pagherete il servizio di roaming (noi abbiamo dovuto utilizzare la connessione dati per un minuto, costo: 5 euro), per la connessione gratuita le strutture ricettive e molti ristoranti hanno il wifi.

Costi indicativi in Croazia e Bosnia ad Aprile in 4:
  • Dormire: in appartamento dai 35 € in Croazia, ai 25 € in Bosnia
  • Mangiare: Dai 30 € in Croazia ai 20/10 € in Bosnia
  • Attrazioni: dai 13,50 € a testa dei laghi di Plitvice ai 2,50 € per Tekija Blagaj in Bosnia. In tutte le attrazioni visitate i bimbi sotto i 7 anni non pagavano.
  • Benzina: Costi al litro:1,20 € in Slovenia, 1,30 € in Croazia, 1,13 € in Bosnia
  • Autostrada: Slovenia vignetta da 15 €, Croazia circa 22 € solo andata (tutto dipende dal vostro tragitto però), Bosnia nei pochi tratti di autostrada pedaggi da 0,60 € a tratta (circa 1,20 solo andata)
  • Parcheggio: Zagabria all’ora circa 2 euro, laghi di Plitvice circa 1 euro l’ora, Sarajevo 0,50 € all’ora.

Tutti i costi indicati sono per darvi un’idea generale dei costi nei due Stati.

Croazia e Bosnia

Rastoke-Croazia

Per maggiori info pratiche sulla Slovenia, potete invece consultare il nostro articolo Slovenia ed Ungheria: consigli utili e pratici

Per rimanere aggiornati sugli articoli su Croazia e Bosnia iscrivetevi al blog o seguite la nostra pagina Facebook

Francesca&Paolo

 

 

Napoli. Visita alla Città della Scienza

Oggi nel blog ospitiamo Mariangela e la sua visita a Napoli alla Città della Scienza, il primo museo scientifico interattivo d’Europa interamente dedicato al corpo umano.

Una domenica di fine aprile siamo stati con i compagni di scuola di Leonardo, di 8/9 anni, un giorno a Napoli. Oltre al giro per la città, oltre alla passeggiata enogastronomica alla scoperta di pizza, sfogliatelle e babà, la nostra meta principale è stata la Città della Scienza, ma andiamo con ordine.

Il vecchio Science Centre è andato distrutto in un incendio nel 2013, oggi la parte che è stata riaperta comprende il primo museo scientifico interattivo d’Europa interamente dedicato al corpo umano, organizzato in tre piani e con 14 isole tematiche. 

L’idea di fondo è che gli scolari, di ogni età, possano toccare, provare, sperimentare, partecipare attivamente a tutto quello che la nostra espertissima guida Simone ci illustrava durante la visita.  Corporea, il museo interattivo del corpo umano, è un viaggio nel sistema cardiocircolatorio alla scoperta di come il cuore, di come noi rispondiamo ai diversi stimoli. Ci sono poi giochi di coordinazione, equilibrio, memoria, forza ecc. In altre parole è stato un viaggio affascinante, istruttivo e molto interessante alla scoperta del corpo umano, della prevenzione e della promozione della salute.

Si possono fare anche molti laboratori, noi, per ragioni di tempo, siamo riusciti a fare solo quello sulla corretta alimentazione.

All’esterno ci sono percorsi botanici, alla scoperta di diverse piante, percorsi sensoriali, sempre assistiti su richiesta dai ragazzi esperti e qualificati di Città della Scienza.

Oltre a Corporea abbiamo assistito allo spettacolo live al planetario dal titolo: “Vita e morte di una stella”, dove ci hanno spiegato che cos’è davvero una stella, per quanto tempo brillerà ancora il nostro Sole, come funziona realmente il nostro sistema solare, oltre a uno stupefacente sguardo alla volta stellare e alla scoperta delle costellazioni. Il planetario di Napoli è tecnologicamente il più avanzato d’Italia, insomma proprio bello, bello.

Da Bagnoli, la zona dove si trova Città della Scienza, il nostro ciceronico autista ci ha accompagnato in centro città. La vista del golfo é da mozzafiato. Dal rinomato Teatro San Carlo ci siamo spostati in Piazza Plebiscito dove abbiamo scoperto una usanza: si racconta che, se i prigionieri riuscivano ad attraversare l’intera piazza da bendati avevano la vita salva. Beh, impossibile, il senso dell’orientamento viene meno… provare per credere!città della scienza

Caffè napoletano al Ganbrinus è d’obbligo, nonostante l’interminabile fila, così come assaggiare le specialità napoletane che il mondo ci invidia: il babà, la sfogliatella, la pizza… e addio dieta… in fondo Napule è.

Mariangela

Un week end a Genova con bambini

Oggi ospitiamo nel blog Alessia e il racconto del suo week end con famiglia a Genova.

  • Luogo visitato: GENOVA, zona Porto Antico e Molo
  • Periodo: 30-31 Marzo
  • Componenti del week end: una coppia con una bimba di 4 mesi e noi (coppia, io incinta di 5 mesi) e 2 bimbe, una di 5 e una di 7 anni.
Mezzo e costi per arrivare a Genova

Abbiamo viaggiato in macchina, da Torino,  per arrivare a Genova. Abbiamo preso l’autostrada A26. Tempo di percorrenza circa 2 ore e mezza calcolando che noi partiamo dalla provincia.
Costo dell’autostrada fino a Genova € 17 solo andata.
Abbiamo avuto la fortuna di avere in prestito da un amico una macchina 7 posti, siamo riusciti a far viaggiare 2 famiglie su un mezzo solo dimezzando così i costi del trasporto.

Dove dormire a Genova

Ci siamo organizzati con il fai da te dato che ci siamo fermati solo un weekend. Abbiamo prenotato un alloggio tramite Airbnb e visto che ci fermavamo solo una notte abbiamo optato per scegliere l’alloggio più economico senza “troppe pretese” (siamo andati al risparmio calcolando che avremmo mangiato fuori per due giorni).

Essendo nella zona antica di Genova la maggior parte delle case sono molto alte e non munite di ascensore, senza parcheggio privato e per lo più situate tra i vicoletti storici che si intersecano nell’interno.

Il nostro alloggio era in una zona centralissima vicinissimo al porto, comodo sia per raggiungere il centro e la zona pedonale sia per andare all’acquario, nostra meta per la domenica, era anche MOLTO silenzioso… Non siamo stati disturbati da nessun rumore esterno (traffico, rumore per le strade ecc…). Unica pecca 116 scalini, mansarda al 7 piano, ma devo dire che sia io (in stato di gravidanza) che le mie bimbe abbiamo percorso le scale senza problemi. Per 2 gg si può anche fare, se uno dovesse fermarsi per un periodo più lungo è da valutare. Questo il nostro appartamento.

Genova

Parcheggio

Problema macchina, noi abbiamo optato per i parcheggi del porto (ce ne sono ben 4) perché sono a tariffa oraria e noi non lasciavamo la macchina ferma tutto il tempo.
Il Cannoniere costa 2 euro l’ora, 1 euro per la prima mezz’ora, ma dalle 20 alle 3 di notte forfait a 2 euro.
Sono parcheggi all’aperto, dedicati alle sole auto (no camper e camion).
La signora proprietaria dell’alloggio ci ha detto che se volevamo lasciare ferma la macchina tutto il tempo c’è il Marina park (garage coperto, quindi no GPL) che ha la tariffa di 24 ore a soli 15 euro molto più conveniente, se non vuoi usare più la macchina.

Con la x arancione ho indicato nella cartina sottostante l’alloggio, con la freccia rosa il parcheggio. Dalla casa attraversando il sottopasso, dove ho cerchiato di verde sulla cartina, c’è un parco giochi per bimbi, molto bello e sempre pieno.

Cosa Visitare a genova

Nella zona, ci sono da visitare la principale Piazza De Ferrari (visibile sulla mappa) dove ci sono il Palazzo dell’Accademia linguistica, Palazzo della nuova Borsa valori, molto bello perché è edificio storico con forma arrotondata e rivestito interamente di marmo Rosso di Verona e pietra rossastra che lo fa sembrare rosa, il Teatro Carlo Felice e una splendida ed enorme Fontana centrale, sempre sulla piazza degli spruzzi di acqua a terra che immagino d’estate siano divertentissimi per i bimbi per rinfrescarsi un po’.
Dalla piazza prendendo via San Lorenzo si arriva alla cattedrale, molto bella, in stile gotico, e si passa per la via pedonale piena di negozietti .

Dove mangiare

Proseguendo lungo la via San Lorenzo, in una traversa laterale, in Via Canneto il Curto 54 si trova una panetteria piccolina, ma con delle focacce da asporto di ottima qualità si chiama
Focaccia e Dintorni. Ve la consiglio vivamente noi abbiamo speso 27 euro prendendo 10 tranci di pizza più i funghetti di meringa e le pizzette tonde mangiando tutti e 6. Comodissima perché fa orario continuato 7 – 20, comoda anche se uno non vuole cucinare e la porta in alloggio. Noi l’abbiamo gustata all’aperto perché il tempo era bello. Pizza focaccia con olive, con cipolla, di Recco (con stracchino) bianca, con pomodoro fresco, margherita…. tutte veramente ottime… naturalmente si trovano diverse botteghe e panetterie ma qui la qualità è il top.

Se invece si ha il palato più fine e si vuole gustare del buon pesce fritto, sulla piazza proprio di fronte all’acquario di Genova c’è un’ottima friggitoria con gamberi, pesce fresco, cotto e preparato sul momento, fanno degli splendidi coni da asporto. Spettacolari apprezzati anche dalle mie bimbe che se li sono divorati! La trovate in piazza Caricamento 12R.

Boccadasse

Sabato sera ci avevano consigliato di andare a vedere Boccadasse sempre una zona di Genova ma distante da noi 15 minuti in macchina, è un po’ fuori rispetto al centro città, ci sono villette bellissime e da più il senso del classico paesino ligure

Unica pecca… Non si trova parcheggio!
Abbiamo cercato come dei disperati, alla fine ci siamo dovuti spostare un po’ fuori dal vero centro. Abbiamo trovato posto gratuito proprio nella piazzetta di fronte a Gelati Italia che nell’orario in cui siamo arrivati (di cena) era vuota, si trova in Corso Italia, 38.
Attraversando la strada si è subito sulla passeggiata che costeggia la costa. Dirigendoci verso il centro abbiamo trovato una splendida pizzeria ristorante in un Lido, Lido Tortuga (i bar dei bagni sulla passeggiata per intenderci). Premetto che io ero un po’ scettica in quanto da fuori non si presentava un granché esteticamente, ma gli altri sono voluti entrare, bisogna scendere delle scale, in quanto dalla passeggiata si va al livello del mare. Mi sono dovuta ricredere, locale STRA PIENO, ben arredato e nuovo internamente, purtroppo abbiamo potuto prendere solo la pizza perché la cucina quella sera era chiusa, ma veramente OTTIMA! La trovate  in corso Italia, 13.

Aperto in questa stagione solo venerdì, sabato e domenica sera, la domenica anche a pranzo.
Abbiamo anche potuto assaggiare le Focaccette fritte ripiene di formaggio, ottime.
Usciti dal locale ci siamo incamminati sulla passeggiata verso il centro di Boccadasse, si scende lungo un bel sentierino (agibile anche con il passeggino) che passa in mezzo alle case e ti porta direttamente in una piccola insenatura dove c’è una piccola spiaggetta attorniata dai locali, ristoranti, bar, gelateria, era piena di gente seduta che chiacchierava. Molto bella e c’è la possibilità di mangiare anche direttamente lì. In centro ci sono diversi ristoranti che si affacciano direttamente su questa piazzetta. La spiaggia è di pietroline come diverse spiagge liguri.

Acquario di Genova

La domenica abbiamo visitato l’acquario, avevamo acquistato i biglietti on line e scelto l’entrata nella fascia 12/12.30.  Abbiamo mangiato prima di entrare così da viverci l’esperienza a pancia piena, la visita è stata scorrevole, non c’era troppa gente.

Suggerimenti generali

Ultima chicca…. vuoi andare in Liguria e non portarti il souvenir mangiereccio a casa?
Cosa c’è di più tipico delle trofie con il pesto?

Chiedendo in giro ci hanno mandato sempre in una vietta trasversale da un pastificio che fabbricava il pesto, in vetrina è anche possibile ammirare il macchinario  che ti prepara sul momento il pesto con o senza aglio, è possibile acquistarlo di diverse misure e prezzi. Ottimo e naturalmente ha anche la pasta fresca, le trofie. Si chiama Pestobene e lo trovate in via San Pietro della Porta,1.

A marzo con il tempo incerto è consigliabile vestirsi “a cipolla”, manica lunga in cotone e leggins, poi nelle ore in cui fa meno caldo giacca leggera di nylon. La sera abbiamo ancora messo il 100 grammi, purtroppo c’è uno sbalzo di diversi gradi dal giorno  alla sera (anche se all’ombra anche di giorno fa ancora fresco).

Alessia

Per avere sempre nuove idee di gite fuori porta, week end e viaggi seguiteci sulla nostra pagina Facebook

Testo e foto di Alessia

Foto di copertina di @Famigliatuttofareinviaggio

 

 

Egitto. Marsa Alam con bambini

Oggi ospitiamo nel blog Barbara e il suo racconto di viaggio in Egitto, a Marsa Alam sul Mar Rosso, con suo marito e le sue bimbe.

  • Luogo: Marsa Alam, Egitto – MAR ROSSO
  • Periodo: ultima settimana di marzo 2019
  • Viaggio di famiglia presso villaggio
  • Tour operator: ALPITOUR
  • Sistemazione: villaggio DREAM LAGOON (20 Km a sud di Marsa Alam)
  • Prenotazione: il viaggio è stato proposto da un’agenzia di viaggi nel periodo di novembre 2018, quindi molto in anticipo rispetto alla partenza.
  • Documenti necessari: l’unico documento richiesto è la Carta d’Identità (o Passaporto ma non è obbligatorio). All’arrivo in Egitto vengono richieste 2 fototessere e una fotocopia della Carta di Identità di ciascun componente familiare per il rilascio del Visto turistico di soggiorno (il costo era per noi già nel pacchetto del tour operator).

Partenza, durata del volo, arrivo a Marsa Alam

  • Si parte da Milano Malpensa e, facoltativo, si può lasciare l’auto c/o uno dei tanti parking custoditi di Somma Lombardo (costo modesto, circa € 35,00/50,00 per tutta la settimana).
  • Il volo dura circa 4h30, la compagnia con cui abbiamo volato è la NEOS che si è dimostrata efficiente e puntuale, sia all’andata che al ritorno.
  • All’arrivo in Egitto siamo stati accolti in aeroporto dagli operatori del villaggio e caricati sul pullman che ci ha portato al villaggio (durata del tragitto circa 1h30).

Luogo del soggiorno a MarsaAlam

Il villaggio è un Resort che ricorda una piccola oasi in mezzo al deserto, affacciato direttamente sul Mar Rosso. Vegetazione floreale molto ricca e curata, personale disponibile e accogliente sotto ogni punto di vista (mance sempre molto gradite, che ci hanno spiegato essere una tipicità del luogo!).

Con la formula All-Inclusive si può usufruire H24 di tutti i servizi in maniera illimitata, cibo e bevande incluse. E’ presente una bellissima piscina suddivisa in vasche con diversa profondità e temperatura ma…siamo in Mar Rosso, quindi perché andare in piscina con un mare così?marsa alam

Il villaggio è molto esteso e su differenti livelli. Dagli alloggi (nella parte più alta) si sviluppa un percorso che passa dalla piscina, dal bar, scende al bazar e infine attraversa le strutture sportive (campi da calcetto e da beach volley) fino ad arrivare alla spiaggia attrezzata di ombrelloni e sdraio.

Attività ed escursioni a Marsa Alam

Gli operatori del villaggio e altrettanti “venditori” esterni alla struttura propongono a tutti i nuovi arrivati le numerose escursioni, via mare o via terra, tra cui scegliere per conoscere le meraviglie del luogo.

Per gli amanti del mare, senza necessariamente dover spendere troppi soldi, sono disponibili molte gite anche non lontane a prezzi abbordabili. Tuttavia, anche all’interno della laguna di fronte al villaggio, è possibile fare snorkeling e ammirare la barriera corallina con una fauna ittica molto varia e addirittura incontrare a pochi metri dalla riva le ricercate tartarughe verdi e nuotare insieme a loro!

In questa stagione (inizio estate in Egitto) la temperatura dell’acqua è simile alla nostra in piena estate. Solo al mattino e se proprio si vuole stare tanto in acqua è consigliata (anche per i bimbi) la mezza muta. Di sicuro non si entra in acqua senza le scarpette da scoglio, senza le quali si rischia di tagliarsi i piedi!

La temperatura dell’aria arriva a circa 30° nelle ore più calde, ma la sera si sta bene con una felpa. Il clima è sempre molto ventilato e secco (raramente piove, ma quando piove sono acquazzoni!).

Per sfruttare al meglio le ore di luce il villaggio ha “inventato” un suo fuso orario interno di un’ora avanti rispetto all’ora locale.

Tra le escursioni proposte dal villaggio, noi abbiamo scelto quella nel deserto, con arrivo nella tenda beduina e giro sul dromedario e quad. Queste gite permettono di conoscere qualcosa in più della popolazione locale e delle loro usanze, oltre che poter ammirare i paesaggi e gli scenari offerti dal deserto orientale, roccioso e non sabbioso come ci si aspetterebbe.marsa alam

Nella gita è compresa anche la cena beduina con visione del tramonto nel deserto e spettacoli serali tipici del luogo: danza del ventre e danza Tannura.

Siamo stati molto soddisfatti di questa escursione, anche la guida che ci ha accompagnati è stata molto preparata e disponibile a rispondere alle nostre numerose domande. Quindi la consigliamo anche per i bambini, che possono vivere esperienze nuove.

La vita in villaggio e l’animazione

La giornata, nonostante si sia in vacanza, è molto ben organizzata (a piacere e senza alcun obbligo) dalle proposte da parte del Team animazione Alpitour. Attività fisiche varie e salutari per adulti (acqua gym, pilates, risveglio muscolare, bocce, ecc.) e per giovani e amanti dello sport (calcetto, tornei di beach volley). Per i bimbi c’è la possibilità di partecipare alle attività ludiche e creative del mini-club. Abbiamo trovato il personale molto attento, preparato e disponibile.

Vengono inoltre organizzate serate di intrattenimento sia per grandi che piccini: baby-dance, spettacolo musicale, giochi, cabaret.

Il cibo

A partire dalla prima colazione siamo rimasti stupiti della enorme varietà di piatti proposti, davvero per tutti i gusti e in quantità praticamente illimitata (buffet). Questo per soddisfare tutte le nazionalità presenti in villaggio.

Se è da premiare la quantità non si può sempre dire altrettanto della qualità, a volte noi l’abbiamo trovata decisamente poco curata (soprattutto con il pesce e i crostacei, c’è chi ha avuto problemi).

Ottima la verdura, buoni i primi e molto gustosa e ben cucinata soprattutto la carne (sia bianca che rossa) alla griglia e fatta sempre sul momento! Dolci in quantità davvero esagerata, tutti preparati dai cuochi nel villaggio.

Nella cucina orientale vengono sempre utilizzate le spezie in gran quantità (cardamomo, coriandolo, zafferano, anice, ecc.) e molto spesso accompagnate da aglio e cipolla. L’aglio in particolare, in Egitto, è consumato in quantità per abbassare la pressione.

Sicurezza

Noi ci siamo sempre sentiti sicuri, la zona è tutta controllata con personale addetto alla sicurezza. Noi abbiamo preferito uscire con operatori e guide del villaggio, ma c’era gente che in autonomia girava con taxi locali.

Conclusioni

Siamo molto contenti del viaggio e soddisfatti del periodo dell’anno scelto. La temperatura è gradevole e ideale per non patire il caldo, che in piena estate sarebbe insopportabile (oltre 40°C). Anche il luogo non è ancora sovraffollato e molto vivibile in tutti i servizi offerti. Dal punto di vista economico ci sono tutti i benefit della bassa stagione. Essendo amanti del mare siamo rimasti affascinati dalla bellezza della barriera corallina.

Barbara

Piemonte. Una giornata al lago d’Orta

Il Lago d’Orta è un lago prealpino situato in Piemonte nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. Approfittando delle prime giornate primaverili siamo partiti da Torino alla scoperta di un paesino che si affaccia sul lago: Orta San Giulio.

lago d'Orta

Orta San Giulio è un grazioso borgo sorto sulle rive del lago caratterizzato da viuzze in pietra, palazzi signorili ed incantevoli chiese. Dalla piazza principale, piazza Motta, partono inoltre i traghetti per l’isola di San Giulio, un piccolo isolotto di fronte ad Orta dove regna sovrano silenzio e tranquillità.

lago d'Orta

Per visitare Orta San Giulio occorre lasciare la vettura in uno dei grossi parcheggi a pagamento alle porte del paesino, se come noi non riuscite però a trovare un parcheggio libero vi consigliamo una valida soluzione.

Potete parcheggiare vicino al campo da calcio, lo trovate girando a destra nella rotonda di Villa Crespi, da lì parte una piccola strada pedonale che scende fino alla rotonda di Villa Crespi (5 min a piedi).

Arrivati alla rotonda vi suggeriamo due itinerari, panoramici e rilassanti, per raggiungere Orta San Giulio, entrambi fattibili a piedi con bambini.
Arrivati alla rotonda di Villa Crespi per raggiungere Orta San Giulio potete :

  1. 1) prendere la prima stradina sulla sinistra vicino a Villa Crespi. Continuate per qualche metro e prendete, di nuovo a sinistra, la strada panoramica che passa per Ortello e costeggia il lago
  2. 2) alla rotonda proseguire dritti verso Orta. Quando sulla destra trovate l’indicazione per la passeggiata panoramica prendete il sentiero e costeggiate il lago fino al paese.

Con la prima indicazione in 10 minuti siete nella piazza principale, con la seconda impiegherete una trentina di minuti per arrivarci. Noi abbiamo fatto all’andata il percorso più lungo e al ritorno la strada più corta. L’ideale sarebbe fare come noi un percorso all’andata e uno diverso al ritorno da avere così una bella vista su più scorci del lago d’Orta.

Cosa vedere ad Orta San Giulio scegliendo il percorso 2

Passata la rotonda di fronte a Villa Crespi proseguite in via Panoramica e poi deviate sulla destra sul sentiero della passeggiata panoramica, prendete il marciapiede in pietra che costeggia il lago (via 11 settembre fino a via Ettore Motta) fino ad arrivare a Orta San Giulio, entrate percorrendo le viuzze del borgo, piccole e strette viuzze che ricordano vagamente i carruggi genovesi. Il centro storico è inibito alla circolazione dei veicoli.

Entrate nel giardino del Municipio, Casa Bossi, godete della bella vista sul lago e sull’isola di San Giulio, riposatevi nelle panchine sotto al porticato ricoperto di profumato glicine.

Continuate in via Bossi e in Via Olina, arrivate alla bocca di Piazza Motta, qui troverete all’angolo Palazzo della Comunità, vi suggerisco di deviare a sinistra e raggiungere la Chiesa dell’Assunta. La salita per raggiungere la chiesa è ricca di bei e storici palazzi (Palazzo Gemelli e Casa dei Nani) e dalla cima si gode di una bella vista sul lago.

lago d'Orta

Ritornati alla piazza vi consigliamo di prendere il traghetto che porta all’Isola di San Giulio.  I traghetti per l’isola partono ogni 15 minuti, l’ultimo per il ritorno parte alle 18.30. Il costo è di 4 € e 50 a/r, partono dal piccolo attracco di fronte a Piazza Mario Motta.

L’isola è molto piccina e bastano 40 minuti per visitarla tutta, sull’isola è visitabile la Basilica di San Giulio e l’elemento che certamente più contraddistingue il luogo è il silenzio e la percezione che l’isola non sia abitata da nessuno.

Lago d'Orta

Al ritorno dalla gita all’isola, mangiate un buon gelato o fermatevi in un bar che dà sulla piazza e dopo un giretto nei negozietti sparsi nelle viuzze continuate il giro prendendo via Giovanetti e continuate su via Giuseppe Fava fino a quando arriverete di nuovo alla rotonda di Villa Crespi. Questa passeggiata sul lungolago regala begli scorci sulle acque blu del lago d’Orta, potete anche fare una piccola deviazione prendendo il sentiero che porta ad Ortello.

Se avete ancora un po’ di tempo a disposizione potete salire fino al Sacro Monte, troverete prima di arrivare alla chiesa un parcheggio, mi raccomando non parcheggiate sulla strada che porta al Monte (Via al Sacro Monte) siete in divieto di sosta e le multe vengono date regolarmente.

Un’altra possibilità per salire al Sacro Monte o arrivare al centro di Orta è prendere il trenino turistico che fa diverse fermate, come in piazza Motta, al Sacro Monte o di fronte al piazzale del parcheggio dei pullman.

Il Lago d’Orta è veramente un romantico specchio d’acqua che offre panorami incantevoli e sprigiona quel senso di tranquillità che solo i laghi sanno scaturire.

Per maggiori info su Orta San Giulio potete visitare questo SITO.

Se cercate altre mete sul lago, leggete i nostri articoli su Riva del Garda o su Sirmione, Lazise, Desenzano sul Garda. Per rimanere invece sempre aggiornati sulle nostre gite fuori porta, week end e viaggi, seguiteci sulla nostra pagina Facebook.

Francesca

 

 

 

Trentino. Riva del Garda

Il lago di Garda è il più grande lago italiano, si estende infatti in tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Grazie alla sua notevole estensione i panorami e le caratteristiche dei paesini che sorgono sulle sue rive sono molto differenti. Vi consigliamo di non fermarvi solo ai famosi paesini sul versante veneto o lombardo, ma di spingervi fino in Trentino per ammirare la bellezza della fusione del lago con le montagne circostanti.

La parte di lago che si trova in Trentino è infatti caratterizzata da piccoli borghi immersi in una natura rigogliosa ai piedi delle montagne, rispetto alle località che si trovano in Lombardia o Veneto abbiamo trovato la parte trentina meno turistica e più naturalistica.

Riva del Garda si trova sulla sponda nord del lago di Garda, è un paesino curato con bei e conservati palazzi, viuzze con negozi e piazzette. E’ un luogo che sprigiona tranquillità, ma senza mai annoiare il visitatore.

Sono infatti parecchie le attività da fare:

  • si può passeggiare sul lungolago,
  • fare brevi trekking sulla montagna circostante, molto carina la salita al Monte Englo per ammirare il lago dall’alto,
  • godere del lago in estate fra bagni e windsurf,
  • prendere il battello ed esplorare altre cittadine,
  • perdersi fra le stradine
  •  farsi una pedalata nelle sue piste ciclabili.

Cosa vedere a Riva del Garda?

Da non perdere una visita al campanile medioevale che si trova nella piazza 3 Novembre. Salite sulla Torre Apponale per godere della bellissima vista del lago dall’alto.

La torre è aperta dalle 10 alle 18, il costo del biglietto è di 2 euro, gratuito sotto i 15 anni.

Riva del garda

Nella piazza Cesare Battisti troverete invece il Mag, il Museo Alto Garda, situato nella Rocca di Riva. Ospita una ricca pinacoteca, una sezione archeologica e una sezione dedicata alla storia dell’Alto Garda.

Riva del Garda

Dal centro di Riva è possibile poi fare un breve trekking, che noi vi consigliamo, fino al bastione. Un percorso in salita, non troppo impegnativo, di circa un km e mezzo che vi permetterà di godere di una bellissimo panorama. Il percorso è fattibile in una mezz’oretta, solo andata.

Il bastione sul Monte Englo è un’edificazione militare del 500 recentemente restaurata e visitabile. Vicino al Bastione troverete anche un bar per una sosta vista lago.

Arrivati al bastione, sono possibili altri trekking più lunghi, fino a S. Barbara o un percorso più lungo fino a Foci e San Giacomo.

 

Se siete alla ricerca di altre località affacciate sul lago di Garda vi suggeriamo di leggere il nostro articolo su Sirmione, Lazise, Desenzano sul Garda e Gardone Riviera

Francesca

Muse. Il Museo delle Scienze di Trento

Durante il nostro soggiorno nella meravigliosa Val di Fiemme, abbiamo utilizzato una giornata piovosa per recarci a Trento a visitare il MUSE, il Museo delle Scienze.

muse

Devo dire che siamo poco propensi ad avventurarci con i bimbi nei musei, ma siamo stati molto contenti di averlo fatto, perché il Muse è veramente un museo adatto a loro: non che sia per bambini, intendiamoci, poiché anche noi come adulti ci siamo divertiti e siamo rimasti incredibilmente soddisfatti della visita.

Inaugurato nel 2013, l’edificio, che è stato progettato da Renzo Piano, si presenta in tutta la sua bellezza e modernità, realizzato in vetro con un profilo da lontano che richiama le Dolomiti. Tutto della struttura è volto ad assicurare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, già solo l’edificio merita una visita!

Ma passiamo al museo vero e proprio: l’interno è caratterizzato da un grande spazio centrale vuoto che collega tutti i piani del museo, in cui sono esposti molti animali sospesi in aria con fili sottili e anche lo scheletro originale di una balenottera, insomma si rimane subito a bocca aperta!

Ci sono 5 piani, e seguendo i consigli della guida, siamo partiti dall’ultimo piano e a scendere abbiamo visitato tutto il complesso.

5° Piano – Terrazzo: qui si trova una terrazza panoramica in cui si può godere di un bellissimo panorama sulla città di Trento e sulle montagne che la circondano.muse

4° Piano – Alte vette: il luogo è dedicato alla montagna, alle avventure tra i ghiacci e al clima e organismi viventi in tali luoghi. Si possono osservare gli animali che vi abitano, ma anche capire come il cambiamento climatico interviene in tali ambienti. Particolarmente apprezzato dai bimbi è stato poter toccare un pezzettone di ghiaccio che riproduceva un ghiacciaio!

3° Piano – Natura Alpina: la prima cosa che colpisce in questo piano è un labirinto di pareti di vetro chiaro e scuro che ospita foto e tanti animali tipici della Alpi, usciti dal labirinto, ci sono altre due aree molto interessanti. Da una parte un settore legato ai cambiamenti delle stagioni e come alcuni insetti cambiano al cambiare della stagione, adattandosi ad esse. Ed infine, un’area gioco in cui i bimbi possono sfogarsi ad imparare i vari animali e noi genitori ne abbiamo approfittato per una pausa!. Ah, quasi dimenticavo, c’è un bellissimo acquario sulle pareti con una gran varietà di pesci!

2° Piano – Geologia, miniere, rischio ambientale: ambiente dedicato alla geologia e agli eventi che hanno portato alla creazione delle Dolomiti. Viene dedicato uno spazio anche ai vari minerali presenti in natura e a come questi siano trasformati dall’uomo attraverso oggetti ad uso quotidiano. Infine uno spazio in cui si dà enfasi ai disastri ambientali e al lavoro della Protezione Civile.muse

1° Piano – Dai primi uomini sulle Alpi al futuro globale: grande effetto rappresentato dalla riproduzione, incredibilmente realistica, di uomini/donne primitive… molto impressionante talmente sono fatti bene! Anche qui si parte da vedere come l’uomo primitivo è arrivato e ha vissuto sulle Alpi per poi passare ai danni che l’uomo provoca quando non rispetta la natura.

Piano Terra – questo forse è il (secondo) miglior piano per i bimbi… si trova all’entrata del museo e ci si trova in uno spazio vuoto al centro della struttura in cui ci sono, oltre ai vari animali da vedere, dei giochi di legno, di abilità/ingegno di altri tempi!. Niente videogiochi interattivi, ma giochi che applicano le forze della fisica con cui i vostri bimbi (come i nostri) si divertiranno un mondo!

Sempre al piano terra c’è il Maxi Ooh! Uno spazio sensoriale per i piccoli (0-5 anni), chiuso dal resto del museo e in cui i bimbi piccoli possono provare esperienze visive, uditive e tattili alla scoperta del mondo: pavimenti, pareti, camere sensorizzate, virtuale e reale reagiscono e si modificano insieme allo spazio e ai suoi possibili utilizzi. Anche l’acqua, in bagno, potrebbe muoversi in modi nuovi, così come le luci che cambiano e le superfici diverse che danno alla pelle varie sensazioni, in base alle scelte e alla curiosità di chi ci entra. Noi lo abbiamo provato ma sinceramente non ci è piaciuto molto, carino, ma c’è già un mondo da vedere nel museo che a mio avviso merita di più.

Da considerare che ha anche un prezzo a sé rispetto al museo.

-1 Piano: Storia della vita: ed eccoci finalmente alla sezione che è stata votata dai bimbi come la migliore! Qui si può percorrere il viaggio della vita, muovendosi tra grafici, fossili e ricostruzioni di forme di vita di anni lontanissimi, guardando scheletri di animali dal vivo ma se prendete i tablet all’ingresso (hanno un costo in più, ma meritano veramente, vi faranno vivere un’esperienza unica ed indimenticabile) potrete vedere gli animali anche animarsi e muoversi!!! Una realtà virtuale bellissima e a misura di bambino, ma piacevole per tutte le età! Dal piano -1 si ha anche accesso alla serra tropicale, in cui poter vedere gli animali (questa volta vivi 😊) e una vegetazione che replica la foresta tropicale, verdissima e umida.

All’entrata/uscita si trovano sia un bar, che serve il pranzo, sia un negozio di souvenir.

Non a caso il museo si sta avvicinando in soli 6 anni (aperto in estate 2013) a marcare la soglia di 4 milioni di visitatori.

Ultima nota da aggiungere: il Muse è veramente ben organizzato, accessibile ad ogni livello con passeggini o per persone diversamente abili. Il personale preparato e con gran passione pronto a spiegare e rispondere alle tante domande dei bambini.

QUI, potete consultare il sito del Museo Muse.

Con la Trentino Guest Card (offerta dall’hotel della Val di Fiemme) più di 40 musei sono gratuiti e il Muse è uno di questi.

Non potete perderlo!

Stefano&Monia

State organizzando una vacanza in Trentino? Non perdetevi allora i nostri articoli: Val di Fiemme con bambini. Cosa fare in una settimana Andalo: il Trentino a misura di famiglia.